Spaccio di droga al Sert, quattro arresti

Operazione di polizia e carabinieri tra Udine e Cividale: ai tossicodipendenti venduti hascisc e suboxone

Spacciavano hascisc e suboxone (un oppioide utilizzato nel trattamento della tossicodipendenza) dentro e fuori dal Sert di Udine e a Cividale. Per questo quattro persone sono state arrestate, al culmine di un’articolata operazione che ha visto impegnati gli agenti della Squadra Mobile di Udine, del commissariato di Cividale e i carabinieri della Compagnia della città ducale. L’attività di indagine, durata un anno, è culminata con gli arresti di Cristian Campanella, 38 anni di Cividale, di Andrea Botaz, 36 anni e Giorgio D’Agostina, 45 anni, entrambi di Udine, e del cividalese Denis Bon, 44 anni. Per loro l’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ieri mattina le forze dell’ordine hanno effettuato quattordici perquisizioni domiciliari. A casa di D’Agostina (già indagato nell’ambito dell’inchiesta) agenti e militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato circa 125 grammi di hascisc, un modico quantitativo di metadone e due bilancini di precisione. Durante la perquisizione a carico di Bon sono saltate fuori 150 confezioni di suboxone, per un totale di circa 2.200 pastiglie. Nel corso dell’attività nelle abitazioni degli altri indagati sono state sequestrate boccette di metadone, 160 grammi di hascisc, due piantine di marijuana, due “taser” e un computer rubato: per questo motivo un marocchino del 1979 è stato denunciato anche per ricettazione.

Oltre agli arresti, l’operazione si è conclusa con la denuncia di altre due persone (un quarantaduenne di Cividale e un trentenne di Faedis) e la segnalazione di otto assuntori di sostanze stupefacenti. L’intera attività d’indagine era scattata a metà ottobre, dopo che una denuncia segnalava attività reiterate di spaccio all’esterno del Sert di Udine.

L’attività degli investigatori, che si sono avvalsi anche di intercettazioni, ha permesso di stringere il cerchio attorno alle figure degli spacciatori che rivendevano metadone e suboxone ai tossicodipendenti in trattamento al centro di via Pozzuolo. L’oppiaceo, per il quale è richiesta la prescrizione medica, viene utilizzato anche “tagliato” con altre sostanze e iniettato per via endovenosa per simulare gli effetti dell’eroina. In alcuni casi i soggetti poi accusati di spaccio riuscivano a piazzare ai loro clienti anche dosi di hascisc.

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