Spaccatura all’Uti Carnia Il centrosinistra insorge: Brollo favorisca l’unità

tolmezzo

«Di fronte a certi confronti ci viene da sorridere, ma essere paragonati, come sindaci, a teppistelli da strada che si dilettano a graffiare le carrozzerie, proprio non ci stiamo». Non si è fatta attendere la replica dei sindaci dell’Uti Carnia alle dichiarazioni del presidente Francesco Brollo all’indomani dell’assemblea che ha segnato i debutto del nuovo direttore.

«Con la nostra azione abbiamo dato una scossa a una situazione di stasi che si protrae da tempo e preso le distanze da certi giochetti di palazzo, che non hanno come fine l’interesse generale della nostra gente e della Carnia – commentano –. Fa piacere che Brollo, dopo 4 anni di presidenza dell’Uti si accorga che ci sono piani di sviluppo da elaborare, opere pubbliche per milioni di euro da realizzare, uno statuto da preparare, una struttura con validi collaboratori da riorganizzare e un direttore da nominare anche se, in merito e al di là dei nomi, riteniamo assurdo che si nomini ora un direttore per soli 6 mesi, con aggravio di costi e per un Ente che alla fine dell’anno non esisterà più». Non ci stanno ad essere indicati come irresponsabili e respingono «il tentativo di scaricare su 9 sindaci la colpa di anni di immobilismo, quando invece siamo stati i primi e unici a richiedere un deciso cambio di passo e di metodo, fondamentali per affrontare le sfide che attendono la Carnia. Siamo stati noi a richiedergli l’unità nelle scorse settimane – argomentano – ma lui, che dovrebbe essere il garante di quell’unità, ha scelto di essere di parte, proseguendo imperterrito su un percorso non concordato. Non abbiamo fatto altro – concludono – che prendere atto di questa modalità di interpretare il suo ruolo che non condividiamo». —

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