«Sottopasso chiuso? Ma soltanto di notte»

Il sindaco e Pizza chiedono a Ferrovie di rivedere la decisione
Di Laura Pigani
Udine 21 Giugno 2016 sottopasso cernaia Petrussi Foto Press /TURCO MASSIMO
Udine 21 Giugno 2016 sottopasso cernaia Petrussi Foto Press /TURCO MASSIMO

Sì a garantire maggiore sicurezza nella zona della stazione. Sì anche alla chiusura del sottopasso ferroviario tra viale Europa Unita e via della Cernaia, ma soltanto nelle ore notturne. No, quindi, a una chiusura permanente, per non creare disagi a chi – pedoni, residenti e pendolari – utilizza regolarmente il sottopassaggio. A scendere in campo, contro la decisione di Ferrovie di interdire definitivamente il passaggio a partire da venerdì, è il sindaco Furio Honsell, sostenuto dall’assessore alla Mobilità Enrico Pizza.

«Siamo molto preoccupati per la chiusura del sottopasso pedonale – spiega Honsell, nell’apprendere la notizia dalle pagine del Messaggero Veneto –. Siamo certi che la chiusura totale annunciata da Ferrovie, creerà un oggettivo ostacolo al movimento di cittadini, residenti e pendolari».

In quel corridoio di collegamento sotto la ferrovia un mese fa, il 14 giugno scorso, si era verificato un episodio di molestie a fini sessuali ai danni di una donna udinese. «Per questo motivo – sottolinea il sindaco –, cercando di contemperare le esigenze di chi utilizza quel sottopassaggio con la sacrosanta necessità di garantire la sicurezza dei cittadini, ci rendiamo fin da subito disponibili a definire con Ferrovie un accordo per la gestione dell’apertura diurna del sottopasso che, lo ricordiamo, è di proprietà di Ferrovie».

Il primo cittadino, dunque, chiede alla società di ripensare alla chiusura definitiva del sottopasso. Una decisione che va necessariamente rivista anche secondo l’assessore Pizza. «Non possiamo interdire del tutto i sottopassi – rincara la dose –, altrimenti si creerebbe un disagio per la gente». Tanto più che, in base all’ultima riunione di quartiere che si è svolta lo scorso aprile, i cittadini avevano chiesto «più sicurezza in zona stazione» e, in particolare «maggiori controlli e pulizia nei sottopassi ferroviari, ma nessuna chiusura».

«Non è con la chiusura di 24 ore – tuona Pizza, che si è consultato anche con i consiglieri delegati di quartiere Chiara Gallo e Stefano Sasset – che si risolvono i problemi. Anzi, si rischia di aggiungerne altri. Ferrovie dovrebbe seguire quello che aveva suggerito il questore e cioè la chiusura del sottopasso solamente durante le ore notturne, così come già avviente per gli altri sottopassaggi». Il responsabile della Questura, Claudio Cracovia, si era detto favorevole alla chiusura di notte del sottopasso e aveva intensificato nel contempo i controlli della polizia.

Su quest’ultimo punto, sebbene i sottopassi siano di proprietà di Ferrovie, è capitato che la Net abbia «eseguito pulizie periodiche, in particolare quando la situazione era degenerata, anche se non era di sua competenza».

Secondo l’assessore, Ferrovie dovrebbe investire di più – e meglio – per la città. «A dire la verità – sostiene Pizza – basterebbero piccoli interventi,tali da dimostrare interesse per Udine, e si avrebbero grandi risultati». Tra questi, «l’installazione dei cancelli» nel sottopasso in questione, tra viale Europa Unita e via della Cernaia, per poterne così regolare la chidura e l’apertura.

L’episodio di cronaca, che ha avuto per vittima una donna udinese di 36 anni, risale al 14 giugno scorso. Quel martedì la donna era scesa da un treno arrivato in città poco prima della mezzanotte. Uscita dalla stazione, era sbucata in viale Europa Unita e si era girata a sinistra, dirigendosi verso le pensiline per le biciclette. Lì aveva preso il sottopassaggio che conduce all’incrocio tra le vie Cernaia e San Martino, dove aveva lasciato l’auto. Dopo qualche istante un giovane – un richiedente asilo pakistano di 25 anni, poi denunciato per violenza sessuale e raggiunto da un foglio di via firmato dal questore – l’aveva importunata con avances. E sulla scalinata d’uscita aveva pure allungato le mani, toccandole il fondoschiena e la zona dell’inguine. E lei era riuscita a dargli una gomitata. Poi, provvidenziali, sul marciapiede due persone avevano distratto il malintenzionato e la 36enne era riuscita a risalire in auto, mettendosi in salvo.

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