Sotto inchiesta la Euro&Promos, Fedriga fa quadrato su Bini: vicenda estranea alla giunta
Il governatore: «Se l’azienda ha sbagliato pagherà, ma l’esecutivo non c’entra». Il leader di ProgettoFvg si dice «tranquillo». L’avvocato Ponti: posizione stralciata

UDINE. Nessuno tsunami politico, né maremoti in giunta, dopo le notizie del coinvolgimento della società Euro&Promos – di cui l’assessore Sergio Bini è azionista di riferimento – nell’indagine della Guardia di finanza di Ragusa legata a presunte irregolarità nella gestione di un appalto pubblico in sanità.
La notizia della conclusione delle indagini, infatti, ha raggiunto Bini nel corso della seduta di giunta in cui il centrodestra stava predisponendo la legge di Bilancio per il prossimo anno. L’assessore – che non è indagato, vale la pena evidenziarlo – si è limitato a dirsi «sereno e tranquillo» per poi passare la palla, metaforica ovviamente, al suo legale: quel Luca Ponti che – assieme al professor Alfredo Antonini recentemente nominato al vertice di Mediocredito Fvg – ha curato lo scorso anno la trasformazione di Euro&Promos da coop a spa. «Quando si sono aperte le indagini in Sicilia – ha spiegato –, Bini non rivestiva alcuna carica politica né era impegnato in attività di partito. Nel momento in cui ricevette le informazioni di garanzia, tuttavia, decise con la massima trasparenza, nonostante il segreto legato alle indagini e l’assenza di conoscenza degli atti del procedimento, di presentare una memoria per chiarire la propria estraneità ai fatti contestati».
Una decisione, ha ricordato Ponti, tale da portare «allo stralcio della sua posizione» tanto è vero che «oggi registriamo come non sia tra i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini», mentre per il futuro il legale udinese conta di «dimostrare l’estraneità dei fatti anche di Euro&Promos nel corso dell’udienza preliminare».
Ponti, quindi, ha puntato su una rassicurazione da un punto di vista legale, ma da quello strettamente politico la “pacca sulla spalla” principale – e probabilmente più importante per Bini vista la sua “nuova vita” – è arrivata direttamente da Massimiliano Fedriga. Il governatore, a margine di un convegno a Udine, ha difeso, in maniera indiretta ma tremendamente chiara, il suo assessore alle Attività Produttive e al Turismo. «Sono questioni aziendali che non riguardano la giunta. Spero in una giustizia veloce come per qualsiasi impresa che venga coinvolta in fatti di questo tipo – ha detto – e che nel caso in cui avrà sbagliato dovrà pagare. Ma non è qualcosa che coinvolge l’esecutivo regionale». Netta, dunque, e pure logica la posizione del presidente. Nell’elenco degli indagati, infatti, non c’è Bini, ma, per quanto riguarda l’area friulana, soltanto Stefano Sedrani che sarà pure un fedelissimo dell’imprenditore in Euro&Promos – e fratello di quel Luca scelto come caposegreteria dello stesso Bini –, ma certamente non ha alcun rapporto diretto con la giunta.
C’è di più, inoltre. Al di là della fiducia che Fedriga non ha mai fatto mancare – compresa questa occasione – a Bini. Politicamente sarebbe infatti devastante, e difficilmente sostenibile, pensare di togliere a Bini le deleghe e quindi escluderlo da ogni forma di Governo considerato come dopo le dimissioni da consigliere regionale sia rimasto “semplice” assessore e non possa più contare sull’eventuale paracadute dell’Aula. Prima di tutto, infatti, qui non siamo di fronte a un rinvio a giudizio, bensì a una chiusura delle indagini dove è coinvolta la società di Bini e un suo socio in Euro&Promos, ma non direttamente l’imprenditore. Non va dimenticato, poi, come in maggioranza Fedriga governi assieme a due consiglieri regionali – gli azzurri Piero Camber e Mara Piccin – sotto processo per l’inchiesta legate alle “spese pazze” della legislatura 2008-2013.
Pare quindi difficile, per non dire impossibile, anche soltanto pensare di “defenestrare” in questo momento Bini – tra l’altro tra i principali sostenitori della candidatura di Fedriga alla presidenza e parte integrante di quel Progetto Fvg che in virtù dell’azione di Ferruccio Saro pesa sempre di più a centrodestra – senza scatenare un polverone e mettere in subbuglio l’intera tenuta della maggioranza. Fedriga va avanti con Bini che potrà dunque concentrarsi sullo sviluppo industriale e turistico del Fvg. Lasciando a Ponti il compito di provare a trascinare la sua creatura imprenditoriale fuori dall’inchiesta siciliana.
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