Sono sei i friulani in prima linea nel Kosovo

In Kosovo sventola la bandiera con l’aquila del Friuli Venezia Giulia. A renderne onore sono sei militari originari delle province di Udine e Pordenone che si trovano a Pec/Peja, una frazione di Belo Poljie, nell’ambito della missione internazionale Kosovo Force (Kfor) e, più precisamente, all’interno del Multinational Battle Group West (Mnbg-w). L’Italia partecipa all’operazione internazionale Kfor dal 1999, sotto l’egida della Nato, per far cessare gli scontri interetnici (tra albanesi e serbi) in Kosovo. Il contingente italiano attualmente è composto da circa cinquecento uomini. I sei friulani sono arrivati in momenti diversi e rimarranno tutti per sei mesi in Kosovo. La base in cui si trovano si chiama Camp Villaggio Italia. «Il Multinational Battle Group West – spiega il capitano Francesco D’Aniello, addetto alle relazioni pubbliche del Mnbg-w –, in cui operano i militari friulani, è una delle due pedine operative principali dell’operazione Kfor. La sua area di competenza corrisponde più o meno alla metà occidentale del Kosovo».
Il principale obiettivo dell’unità è quello di garantire la libertà di movimento all’interno del Paese per tutti i cittadini, indipendentemente dall’etnia di appartenenza. «Il che si concretizza – continua D’Aniello – attraverso pattuglie motorizzate all’interno della nostra area di competenza». L’unità, inoltre, ha il compito di sorvegliare il montastero di Decane, uno dei più importanti della Chiesa ortodossa serba in Kosovo. La sua cattedrale è la più grande chiesa medievale dei Balcani. La struttura religiosa ortodossa è situata in un’area a prevalenza kosovaro-albanese e già in passato è stata più volte attaccata. Anche recentemente il monastero è stato preso di mira: sono apparse scritte a firma dell’Isis su un muro nelle vicinanze.
I sei uomini si distinguono ognuno per caratteristiche e aspetti particolari che li hanno resi idonei a partecipare all’unità Multinational Battle Group West. Quattro sono alpini e due fanti. In tre fanno parte del 5º reggimento alpini di Vipiteno (che dipende dalla brigata Julia): il tenente colonnello Alberto Gobessi, 40 anni, originario di Pagnacco, è comandante del battaglione alpini Morbegno; il maresciallo ordinario Andrea Vazzaz, che arriva da Tarcento, ha 31 anni ed è inquadrato nella 107ª compagnia supporto alla manovra; il caporal maggiore scelto Eleonora Angeli, udinese, è inquadrata nella 107ª compagnia supporto alla manovra. Il primo maresciallo luogotenente Roberto Giuliattini, 50enne carnico, è, invece, in forza all’8º reggimento alpini di Cividale (brigata alpina Julia) ed è attualmente impiegato come training advisor. Il capitano Cristiano Soncin, di Casarsa della Delizia, ha 45 anni e presta servizio al Cimic Group South di Motta di Livenza, unità multinazionale specializzata nel soccorso e nella ricostruzione di aree sconvolte da conflitti. Il tenente Alberto De Bernardis, pordenonese di 30 anni, è in forza al 41º reggimento Cordenons con sede a Sora, specializzato nella sorveglianza strumentale del campo di battaglia.(l.p.)
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