Sono 265 i friulani nel club dei Paperoni

UDINE. Professionisti di fama (notai, avvocati, commercialisti, magari qualche studio di ingegneri o architetti), calciatori, imprenditori, manager, funzionari pubblici di altissimo livello, forse qualche commerciante. Ecco l’identikit, più che verosimile, dei 265 “Paperoni” residenti in provincia di Udine. Sono i contribuenti che dichiarano al fisco un reddito imponibile lordo oltre i 300 mila euro. Vale a dire, per chi è dipendente, una busta paga mensile pari a 23 mila euro, compresa la tredicesima.
In particolare tra i 265 ricchi noti all’erario, 73 di loro sono ancora più fortunati e fanno parte di un club ancora più esclusivo, perchè possono vantare una dichiarazione Irpef di oltre 500 mila euro. Che, tramutata in stipendio mensile, vale un appannaggio di 38 mila e rotti euro, sempre inclusa l’immancabile tredicesima. E’ la statistica che emerge dalla classifica delle province, legata a quanto denunciato dai contribuenti ed elaborata dal ministero delle Finanze. Serve per determinare le entrate nelle casse dello Stato derivanti dal contributo di solidarietà che i benestanti dovranno versare, secondo quanto stabilito dalla manovra Monti.
In Friuli sono 63 i grandi contribuenti ogni 100 mila dichiarazioni, cioè 265 su 419.517 dichiarazioni registrate nell’ultimo anno. Gli iscritti al “circolo” dei ricchi pagheranno un’Irpef aggiuntiva pari al 3 per cento sull’imponibile che supera la soglia fatidica dei 300 mila euro. Il contributo medio in provincia di Udine è di 3.440 euro, il totale che lo Stato incasserà dai più benestanti è di 911.600 euro.
Nella classifica nazionale Udine è al 32esimo posto, seconda in regione dopo Trieste (24esima a livello nazionale), dove i “Paperoni” sono 154 (meno in numero assoluto, ma di più in rapporto alla popolazione) e pagheranno in media un salasso di 4.020 euro, per un totale di 622.160 euro. Pordenone si piazza alle spalle di Udine (42esimo posto in Italia) con 132 ricchi e 2.800 euro di contributo medio pro capite e un totale di 369.600 euro. Infine Gorizia che conta appena 35 super contribuenti (70esimo posto in Italia) che garantiscono un contributo medio di 3.010 a testa e un gettito complessivo per le Finanze di 105.350 euro. In testa alla graduatoria c’è la provincia di Milano, un vero e proprio forziere, dove i “tesoretti” oltre i 300 mila euro guadagnati in un anno sono 6.799.
Ciascuno di loro paga in media 6.080 euro e, tutti insieme, fanno affluire a Roma più di 41 milioni di euro. Piazza d’onore per Roma che vanta 4.546 contribuenti da 300 mila euro in sù, che verseranno in media 5.020 euro per un totale di quasi 23 milioni. Al terzo posto Monza-Brianza (la provincia in cui si trova l’arcinota villa di Arcore, ndr) dove la densità di nababbi (800 tondi tondi) è proporzionale ai capannoni industriali. E i meno abbienti tra gli abbienti? Li ritroviamo in due province del Sud Italia, Nuoro e Matera rispettivamente con 9 e 10 super dichiarazioni e pochi spiccioli (si fa per dire) che entrano nelle esangui casse dello Stato. Questa la fotografia, reale, del Friuli che paga le tasse.
Poi naturalmente ci sono tutti gli altri ricchi che, da noi come altrove, vantano introiti da 300 mila euro in sù, ma si “limitano” a dichiarazioni da pensionati con la minima. E sicuramente sono più dei 265 noti e tartassati.
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