«Solo un caso isolato: in Friuli controlli alti e rare zone grigie»

UDINE. «Casi di infiltrazioni malavitose in Friuli sono isolati. Non fanno parte del modo di vivere di questo popolo né tanto meno dei commercianti». Carlo Dall’Ava, presidente regionale della Federazione italiana pubblici esercizi, commenta così l’operazione della Procura di Trieste che ha portato alle perquisizioni di 12 abitazioni e di 20 sedi societarie tra il capoluogo giuliano e Udine nell’ambito di un’indagine su presunti reati di riciclaggio di somme provenienti da attività illegali tra operatori della ristorazione, in particolare trattorie e pizzerie.
Dall’Ava plaude all’inchiesta che porta «a fare piazza pulita degli episodi di marcio. Ma si tratta di casi sporadici. Il Friuli – aggiunge Dall’Ava – è una regione piccola dove tutti più o meno siamo sotto controllo. Purtroppo il mercato globale, e il fatto d’essere zona di confine, porta al rovescio della medaglia».
E il presidente della Fipe fa il paragone con le «grandi città, dove c’è una probabilità maggiore di infiltrazioni o zone grigie, dove la giustizia rischia di non arrivare. In Friuli, mi sento di dire, è tutto più controllato».
«Piccolo è bello» continua Dall’Ava, tirando fuori dal cilindro un vecchio detto che ormai sembrava essere caduto in disuso. «Eppure in questo caso – sottolinea il leader di Fipe – per noi è una fortuna. Qui viviamo ancora in uno dei posti più belli al mondo, in cui ci si difende restando uniti».
Mele marce sì, ma che, per Dall’Ava «non getteranno fango sul lavoro dei tanti, innumerevoli esercenti puliti che lavorano tutti i giorni. Da quando ho questo ruolo – insiste Dall’Ava –, giro dicendo che un esercizio pubblico in una strada è meglio di una telecamera. È il miglior presidio del territorio. Senza un esercente, un bar o un ristorante una via è morta e rischia il degrado. Poi possono capitare ristoratori purtroppo che fanno funzionare i loro locali come “lavatrici” per i soldi, ma in Friuli sono episodi sporadici. Qui si vive ancora con la mentalità del paese, in cui tutti sanno di tutti. E difficilmente si sfugge all’attenzione della giustizia, come in questo caso. Le anomalie sono visibili a occhio nudo e sono prontamente segnalate anche dai residenti alle forze dell’ordine, perché c’è un’ottima collaborazione. La società friulana è capace di difendersi da sola da queste infiltrazioni camorristiche».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto