Soldi spariti alla Livenza viaggi, condanna-bis per l’ex socio

SACILE. Sei mesi di reclusione per appropriazione indebita, con in più una sospensione condizionale della pena che sarà subordinata al risarcimento dei danni non patrimoniali pari a 10 mila euro (per quelli patrimoniali è in corso una causa civile).
É la sentenza in appello per l’ex socio e componente del consiglio di amministrazione dell’agenzia Livenza viaggi, Pierangelo Moro, 48 anni, di Sacile, difeso dall’avvocato Enrica Lucchin. La società di cui era dipendente e socio amministratore si è costituita parte civile con l’avvocato Antonio Malattia.
Confermata la condanna in primo grado che era stata pronunciata nel gennaio 2015 dal giudice monocratico Monica Biasutti del tribunale di Pordenone.
Era accusato di avere disposto con bonifici e per cassa rimborsi a proprio favore per 65 mila 662 euro, prelevati dal conto corrente della società di cui aveva delega di firma. ll processo si era incentrato sulla ricostruzione della contabilità per cassa, più complessa da accertare rispetto alle transazioni bancarie. Secondo quanto emerso nel dibattimento in primo grado, vennero chiesti i documenti a Moro, che tergiversò.
Davanti a un invito perentorio e formale, nella primavera 2010 diede le dimissioni. Inviò, poi, una lettera alla società, giustificando 76 mila euro di rimborsi, soldi che avrebbe anticipato per conto della società – a onor del vero una procedura che viene spesso adottata dalle agenzie – per l’acquisto di biglietti di voli low cost con carte di credito intestate a lui e alla moglie. Intanto, è stato stabilito che l’imputato sarà tenuto a pagare i 65mila euro senza poter procedere a una parziale “compensazione” attraverso il tfr.
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