Soccorso alpino, Lega bocciata: la rabbia dei vigili del fuoco

UDINE. «Il Friuli Venezia Giulia è la stata la prima Regione a ritagliarsi spazi di autonomia rispetto allo Stato nel gestire la Protezione civile. Lo stesso sta facendo per i soccorsi in montagna, distinguendosi dal resto del Paese».
Il vicepresidente Riccardo Riccardi chiude così la polemica sulla scelta della Regione di mantenere in capo al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) del Fvg la gestione degli interventi in quota, bocciando un emendamento presentato dalla Lega e inserito nella proposta di legge 26 omnibus, che chiedeva di assegnare ogni responsabilità ai vigili del fuoco.
Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie Damjan Nacini, segretario regionale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco: «In Friuli Venezia Giulia le leggi nazionali non contano proprio nulla» ha tuonato, prima di puntare il dito proprio contro Riccardi.
«In tutti questi mesi di incontri si è opposto in modo ostinato a questa proposta di allineamento della norma regionale con quella nazionale, senza mai chiarire le motivazioni di tale opposizione. La situazione che si è creata in regione – precisa Nacini – contrasta con le leggi nazionali e con la stessa Costituzione, oltre a essere fonte di conseguenze negative per i cittadini (in termini di soccorso) e per gli stessi soccorritori (in termini legali)».
Parole che Riccardi rispedisce al mittente con decisione: «Parto dal presupposto che c’è grande rispetto e riconoscenza nei confronti dei vigili del fuoco, con cui i rapporti sono eccellenti.
Detto questo, ammettendo di non conoscere Damjan Nacini, ricordo che la norma in vigore è stata approvata, all’unanimità dal consiglio regionale, nel 2017, e non mi risulta che siano stati avanzati dubbi di incostituzionalità in questi anni. Oggi in Friuli Venezia Giulia c’è una norma che assegna al soccorso alpino il coordinamento degli interventi in ambiente montano: se il Consiglio riterrà di modificare tali disposizioni non sarà certamente il parare del vicepresidente a impedirlo. Evidentemente oggi questa volontà non sussiste».
Nancini, però, non demorde, e aggiunge: «Pensare di togliere il coordinamento delle operazioni di soccorso complesse ai vigili del fuoco creerà, come già ha fatto in passato, rilevanti problematiche nelle fasi più delicate di soccorso ai cittadini, con gravissimo rischio per l’esito stesso dei soccorsi, e quindi con riflessi non trascurabili a livello giuridico».
Riccardi chiude così il suo intervento: «Se il rappresentante del Conapo pensa di avere la verità in tasca ne prendo atto. A questo punto, o le cose non stanno come sostiene il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, o i 49 consiglieri regionali che scelgono di non modificare la norma, sono tutti imbecilli. Ciò che ci preme davvero – conclude il vicepresidente – è salvare la vita delle persone in difficoltà».
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