Smeriglio, l’ex fabbrica sarà messa in sicurezza

Gradisca, lavori in corso dopo i crolli e i cedimenti registrati nei giorni scorsi Lo stabilimento è di proprietà di una ditta cormonese: trattative per la cessione
Bumbaca Gorizia 17.05.2014 Gradisca demolizione Smeriglio Eula Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17.05.2014 Gradisca demolizione Smeriglio Eula Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Procede di buona lena la messa in sicurezza dell'edificio dell'ex stabilimento Smeriglio. Dopo i nuovi cedimenti delle coperture, denunciati da questo giornale nei giorni scorsi, vi sono stati dei contatti fra l'amministrazione comunale e i nuovi proprietari dell'immobile di via Gorizia. Proprio nei giorni dei nuovi crolli, infatti, si stava concretizzando il passaggio di proprietà riguardante l'edificio. Che oggi è a tutti gli effetti della società Edil Sangiorgio costruzioni di Cormòns. La società del centro collinare ha immediatamente provveduto alla completa transennatura dell'edificio e ai primi interventi di messa in sicurezza dello stesso, sia relativamente alle coperture che all'interno dell'ex stabilimento. I lavori sono tuttora in corso. L'immobile dell'ex Smeriglio è un edificio storico della cittadina della Fortezza, da anni in preda al degrado. Una cattedrale nel deserto che ricorda i tempi andati di Gradisca, quelli di una certa vitalità produttiva ed economica. Seppure bene privato e non pubblico, le sorti dell'edificio stanno a cuore a molti gradiscani che ne auspicano una riqualificazione e un reinserimento nel tessuto urbano. La società Smeriglio è stata fondata nel 1810 dai fratelli Eulambio, i quali contavano fra gli antenati gli zii Alessandro e Demetrio Eulambio, tra i fondatori della ferriera di Servola. L'azienda iniziò dapprima una attività commerciale che consisteva in acquisti e vendite di merci varie, soprattutto di genere alimentare. Verso la fine del secolo iniziò, invece, l’attività in campo industriale con l’impianto di uno stabilimento per la produzione di articoli abrasivi (carte, tele abrasive e mole), uno dei primi stabilimenti di questo genere in Europa. Lo stabilimento utilizzava come fonte di energia un canale derivato dall’Isonzo in località Mainizza, mentre la sede principale e amministrativa della società rimaneva a Trieste. Durante le vicende belliche della prima guerra mondiale, l’azienda riportò notevoli danni e venne parzialmente utilizzata per l’alloggio delle truppe di passaggio. Poi, a causa delle vicissitudini della zona di Trieste, venne trasferita a Gradisca anche l’amministrazione. L’attività procede con maggior vigore fino all’inizio degli anni ’60, quando si ha notizia di contatti con una ditta olandese, produttrice di vernici, al fine di ampliare il proprio mercato. In seguito, nel 1962 l’ingegnere Eulambio si ammalò gravemente e l’anno successivo venne a mancare creando un vuoto incolmabile nella conduzione della società. Con le prime difficoltà nel mondo del lavoro e i continui rialzi delle materie prime, si vide costretta, nel 1973, a cessare l’attività.

Luigi Murciano

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