Sistema informatico lento Insegnanti senza stipendio

Niente salario per oltre 200 docenti assunti in ruolo e decine di supplenti a caiusa di problemi tecnici di caricamento dei contratti di lavoro sul sito web ministeriale.
Il conto lo paga chi deve pagare bollette, mutuo casa, assicurazione e tiene famiglia: diversi gli insegnanti a tasche vuote che hanno protestato. Nemmeno i bidelli ridono, perché l’iter di riscossione dell’assegno di disoccupazione 2014-2015 non procede spedito.
«Gli impiegati amministrativi di tante scuole provinciali sono alle prese con il blocco della piattaforma web Sidi – ha denunciato dalla Flcgil Mario Bellomo raccogliendo le segnalazioni nelle assemblee sindacali in corso nelle 42 scuole pordenonesi –. La linea è ingolfata, si attiva e disattiva: caricare i contratti di lavoro a sistema è un terno al lotto». Risultato: ritardi per incassare la paga.
I docenti di fatto assunti in ruolo senza salario hanno spedito con l’aiuto della Flcgil pordenonese il sollecito ai ministeri di Istruzione e Tesoro. «Il ministero dell’istruzione ha trasmesso i codici per inserire i contratti a sistema il 24 e 30 settembre – ha reso noto Bellomo – e lo stipendio di ottobre sarà in ritardo». Stesso scenario per i supplenti. «Il timore – hanno detto allo sportello sindacale – è per la fascia debole dei precari. Rischiano di ricevere il salario con diverse settimane di ritardo». I ritardi riguardano le scuole di mezza Italia: i docenti assunti a tempo indeterminato con il piano straordinario “Buona scuola” lavorano, infatti, dal primo settembre. «Il diritto alla retribuzione sacrosanto – ha continuato Bellomo :–. Il blocco informatico va risolto. Siamo anche fermi con la riscossione dell’assegno di disoccupazione. Tanti tra i 600 licenziati nell’istruzione il 30 giugno 2015 hanno ricevuto un acconto e basta. Hanno diritto a una media di 900 euro».
In agosto era stata l’ausiliaria supplente Elisabetta Giordano a dar voce alla disperazione dei lavoratori disoccupati e senza assegno: «Siamo costretti – aveva testimoniato Giordano – a chiedere prestiti». Il popolo dei precari della scuola chiede da tempo paghe adeguate e rinnovo del contratto di lavoro, al palo da sei anni.
Attesa anche per l’assegno “una tantum” di 500 euro per la formazione-aggiornamento professionale ai docenti. «Arriverà con un cedolino a parte: quando non si sa e soltanto per i docenti in ruolo – ha anticipato il sindacato Flcgil –. I revisori dei conti controlleranno le spese per l’aggiornamento dei docenti: 500 euro vincolati». Severe, e giustamente, le sanzioni per chi presenterà fatture fasulle.
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