S’inaugura il padiglione Bagatto con l’opposizione: niente da festeggiare

San Daniele: oggi cerimonia e convegno, ma c’è chi li boicotterà Il capogruppo di maggioranza: ospedale subalterno a Tolmezzo
Di Anna Casasola

SAN DANIELE. «Di fronte a questa iniqua riforma della sanità regionale che ha tolto all’ospedale di San Daniele primari, servizi, medici e infermiere, favorendo Gemona e Tolmezzo riteniamo non ci sia niente da celebrare o inaugurare». Per il capogruppo di maggioranza Rudy Bagatto il doppio appuntamento di oggi al Sant’Antonio, dove sono in programma il taglio del nastro del padiglione S e il convegno “1976 – 2016 La storia di un ospedale che diventa realtà, che sa essere punto di riferimento dei cittadini e che attraversa le grandi riforme”, rappresenta una sorta di beffa a fronte di un ospedale che, dopo l’ultima riforma regionale, è subalterno a Tolmezzo.

Anche dal territorio un deciso “no” alla riforma sanitaria: lo hanno ribadito, ad esempio, Alma Concil sindaco di Ragogna e Pierluigi Molinaro, sindaco di Forgaria. Un punto sul quale fa sponda il gruppo consiliare di minoranza che in mattinata effettuerà assieme ai colleghi un volantinaggio davanti al nuovo padiglione. E il gruppo Innovare ha annunciato che non sarà presente.

«La ricorrenza per celebrare la storia dell’ospedale di San Daniele – spiega il capogruppo Francesco Ciani - è scivolata nello spot pubblicitario di un servizio pubblico che ogni giorno che passa perde pezzi». Per la minoranza quello di San Daniele da struttura autonoma, presidio ospedaliero qual era nel 1976, oggi è un ospedale che «vive quasi a stento in un innaturale ruolo subordinato a Tolmezzo».

Ciani ricorda e plaude il fatto che l’integrazione del codroipese abbia salvaguardato l’integrazione con il territorio ma sottolinea come, anche lo stesso padiglione S «diventi simbolo della aleatoria incertezza della vocazione residua dell’ ospedale di San Daniele».

Per la minoranza i “pezzi perduti” sono «il laboratorio analisi, il reparto di ostetricia che, pur essendo considerato tra i migliori punti nascita della regione, deve condividere il primario con Tolmezzo, il pronto soccorso che non ha prospettive di sviluppo, la cardiologia che è finita per essere una succursale eterodiretta e riorientata per rispondere a standard da condividere verso il basso, senza alcun obiettivo autonomo di interrelazione con il proprio territorio o con l’ospedale stesso». A detta della minoranza nemmeno il padiglione S rappresenta un fiore all’occhiello: «in questo nuovo padiglione S – tuona Ciani - il senso della privacy e della tutela della riservatezza del paziente è mortificato e beffato in ogni angolo , dagli spazi e dalla logistica dedicati a chi si deve spogliare, alla mescolanza odiosa dei momenti di confronto e di colloquiale riservatezza».

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