Si sottopone a due tamponi lo stesso giorno: uno è positivo, l’altro negativo

PORDENONE. Si sottopone a due tamponi in un giorno e, con non poca sorpresa, scopre gli esiti opposti: per un esame è positiva, per un altro è negativa. Stravaganze in tempo di coronavirus col risultato che, ad ogni modo, è meglio non rischiare e pertanto la protagonista degli esami divergenti è finita in quarantena precauzionale.
La storia è quella di una famiglia di mezza età residente nell’hinterland pordenonese e prende le mosse un paio di settimane fa. Un componente familiare si ammala: oltre 39 gradi di febbre per alcuni giorni. Il medico consiglia al paziente di sottoporsi al tampone.
Impossibilitato a muoversi, a portarlo in ospedale è un congiunto: «Avevo adottato tutte le precauzioni – spiega quest’ultimo – compresa la netta separazione in macchina, isolando con del cellophane la parte anteriore dell’abitacolo rispetto a quella posteriore». L’uomo viene ricoverato in ospedale, subentrano polmonite e conseguente necessità di ossigeno.
Il conducente dell’auto, pur non manifestando sintomi, su consiglio del medico di medicina generale si sottopone a tampone. Esito: positivo. Scatta l’isolamento familiare: la moglie da una parte della casa, lui dall’altra, una figlia dai nonni per non entrare in contatto con i genitori.
La moglie, per sicurezza, si sottopone a sua volta al tampone. Essendo totalmente asintomatica, prenota a pagamento il test in un ambulatorio privato.
Il giorno dell’appuntamento, mentre attende il suo turno, parla con un’altra donna. Le racconta che lo stesso test viene eseguito da un’altra parte, a prezzo pià contenuto.
«Perché, allora, non sottoporre altri congiunti, al test affrontando una spesa minore?», si chiede. Dopo il tampone, dunque, prenota per altri due congiunti l’esame nella struttura più “conveniente” dove decide di rifarlo pure lei.
La stessa sera arriva la comunicazione dalla seconda struttura: un respiro di sollievo. Lei e i congiunti sono negativi. «Il giorno dopo, però, mi chiama la prima struttura: il tampone aveva dato esito positivo».
A quel punto la donna non sa come comportarsi e chiede conforto al medico di fiducia. Il quale le consiglia di restare isolata per dieci giorni e di risottoporsi al test al termine del periodo di quarantena.
Nel frattempo, per fortuna, non si è manifestato alcun sintomo. Ma la famiglia continua a vivere divisa per comprensibili motivi di sicurezza reciproca. —
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