Si barrica in casa per sei ore armato di fucile: alla fine si arrende

A salvare la situazione è stato l’intervento dei militari dell’Arma, che, dopo una luga e faticosa trattativa, sono riusciti a convincerlo a desistere. E a rinunciare così ai propri intendimenti. Non è escluso, infatti, che il giovane covasse propositi estremi.

L’epilogo attorno alle 22. L’operazione è stata condotta dai carabinieri giunti in forze dalla stazione di Rivignano e dalla compagnia di Latisana e coordinati dal maggiore Filippo Sautto. Verso le 22.15 ad arrivare sul posto è stata anche un’ambulanza del 118, per prestare soccorso al ragazzo, in evidente stato confusionale, e sottoporlo a una serie di accertamenti medici.

Intanto, dall’abitazione i carabinieri che erano riusciti a contattarlo e, poi, ad avvicinarlo sono usciti con un’arma: con ogni probabilità, la stessa adoperata durante le sei ore di tensioni e paura. A quanto appreso, comunque, quando si è barricato in casa e per tutto il tempo a seguire, il giovane sarebbe stato solo in casa. Nessun altro, quindi, sarebbe rimasto coinvolto nella vicenda.

Molte, invece, le persone accorse in via Molino, a mano a mano che la notizia si spargeva in paese. E tante anche le domande che la gente si è posta, a cominciare dalla ragione di un simile comportamento. Domande cui saranno adesso i carabinieri, con l’aiuto dello stesso trentenne, a dare una risposta.