Si autosospende dopo i post sullo stupro, ecco cosa dicono le donne: "Parole aberranti e lui non è un ragazzino"

La segretaria della Cisl Fvg, Claudia Sacilotto, commenta quanto detto dal presidente di Ance Fvg, Roberto Contessi, per commentare su Facebook un intervento sulle violenze nei confronti delle donne firmato dal giornalista David Puente

UDINE. Si dice sgomenta la segretaria della Cisl Fvg, Claudia Sacilotto, per le parole utilizzate dal presidente di Ance Fvg per commentare su Facebook un intervento sulle violenze nei confronti delle donne firmato dal giornalista David Puente.

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«Parole che mai si vorrebbero sentire né leggere e che non possono essere in alcun modo giustificate» afferma Sacilotto ieri, in una giornata di grande significato per la Cisl regionale. Il consiglio generale del sindacato ha approvato infatti all’unanimità un’integrazione regolamentare che disciplina e sanziona, all’interno dell’organizzazione, i comportamenti molesti e violenti, in particolare sulle donne. In questo scenario s’inserisce l’episodio che vede protagonista il presidente regionale dei costruttori.

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Sacilotto, che ne pensa?

«Trovo il tutto aberrante poiché denota in quale tipo di cultura siamo calati. Le cose che diciamo e il modo in cui le diciamo rappresentano quel che abbiamo dentro e il fatto che in questo caso siano state scritte rende il tutto ancor più grave: l’atto stesso dello scrivere dovrebbe consentire quel po’ di tempo in più, utile a dosare bene le parole, a pesarle, a capire cosa è opportuno e cosa no. A questo si aggiunga che non parliamo di un ragazzino, ma di una persona che riveste un ruolo nella rappresentanza».

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Contessi dice d’esser stato travisato...

«Spiace che come giustificazione a questi comportamenti ci si appigli sempre all’essere travisati. Le parole hanno un significato, in questo caso fin troppo esplicito. E le scuse, di fronte ad episodi del genere, davvero non bastano più. Se da un lato lo scivolone è umano, dall’altro bisognerebbe avere l’umiltà di riconoscere l’errore, ma qui pentimenti non mi pare di averli visti. Non possiamo più tollerare un uso così superficiale delle parole, così violento ed offensivo, che ancora una volta mette al centro della brutalità le donne. È ora di dire basta».

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Il commento su Facebook postato da Ci Erre, Roberto Contessi (a destra)


Come?

«Con provvedimenti certi e veloci e con pene chiare. Bisogna che il legislatore prenda atto del moltiplicarsi di questi episodi che rischiano di passare impuniti per lo stesso fatto di essere affidati al social network dove molti pensano di poter dire quel che vogliono. È necessario mettere un freno a questa deriva pericolosa».

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Che ruolo gioca in questa partita il sindacato?

«Il coordinamento donne della Cisl Fvg sta lavorando da tempo alla costruzione di reti di prevenzione che mettano assieme famiglia, scuola e istituzioni. Abbiamo invece bisogno di trasferire, specialmente ai più giovani, buone prassi, esempi positivi. Ognuno di noi ha questa responsabilità, ancor più se esercita funzioni pubbliche e può esser preso a figura di riferimento».

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«Fondamentali, tanto che ante-Covid avevamo pensato a un ciclo d’incontri che riprenderemo a settembre dedicati all’importanza delle parole nella vita quotidiana con l’obiettivo di presentarne i risultati al prossimo congresso in programma, Covid permettendo, nella primavera del 2021». —

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