Il giornalista Puente attaccato su Fb dal presidente dell'Ance Fvg: "Gli auguro di avere una figlia o una sorella stuprata"

UDINE. Un commento di poche parole in calce a un articolo sul numero degli stupri degli stranieri pubblicati dal quotidiano online Open. Poche, ma orribili frasi, rivolte a chi scrive il pezzo a cui viene augurato alla figlia o alla sorella di essere violentata da “uno di quei bei ragazzi che manteniamo nelle caserme".
Le dichiarazioni sono a firma di "Ci Erre", profilo Facebook di Roberto Contessi, presidente regionale dell'Ance, associazione nazionale costruttori edili. L'autore dell'articolo invece è David Puente, giornalista e cacciatore di bufale che, prima ha contattato Contessi per chiedergli spiegazioni, poi ha pubblicato le conversazioni sui suoi social.
"Inutile dire che le mie parole sono state fraintese e facevano parte di un discorso specifico, sui fatti di Milano", ha dichiarato Contessi contattato dal Messaggero Veneto. "Ho usato un tono sbagliato, certo, ma il mio intento era quello di porre l'accento su chi gli stupri li ha subiti. Lo stupro va condannato sempre e non ha colori. Ma forse dovremmo metterci nei loro panni e non tutelare chi compie l'atto criminoso. A ogni modo mi prendo le mie responsabilità". Nel frattempo però l'Ance nazionale sul suo profilo Twitter ha espresso solidarietà nei confronti di Puente prendendo le distanze dalle parole del presidente Fvg.
(Aggiornamento ore 13.05) Contessi, a seguito delle polemiche e della pubblicazione del post, ha modificato il suo profilo Fb cancellando il contenuto della timeline e cambiando foto del profilo.

Il post di Puente. Sul suo profilo Facebook il debunker friulano ha ricostruito tutti i passaggi della conversazione con Contessi, pubblicato gli screenshot della discussione. "Ho ricevuto via email degli screenshot riguardo un commento orrendo rivolto a me e alla mia famiglia per un mio articolo. Ecco la frase chiave: 'Gli auguro vivamente di avere una figlia o una sorella stuprata da uno di quei bei ragazzi che manteniamo nelle caserme".
Prima di contattare chi ha scritto il commento, Puente, che per lavoro smaschera i profili fake e smonta le bufale in rete, ha cercato di capire chi ci fosse dietro il profilo. Ci Erre, pochi post ma una foto, ha come url il nome Roberto Contessi. "Scorrendo tutta la sua bacheca ho visto la foto di un articolo dove si parla di costruzioni ed edilizia. Nella didascalia della foto compariva il nome, lo stesso della radice Facebook".
Il commento su un gruppo chiuso di Facebook. La risposta di Contessi, pubblicata e poi cancellata, compariva in calce a un articolo sullo stupro di Milano. Il post, pubblicato in data 18 luglio, ha ricevuto diversi commenti oltre a quello di Contessi. Tra questi anche un utente che, per scardinare la logica dello straniero-aggressore, ha linkato l'articolo di Open del 6 maggio 2019, a cui ha risposto poi il presidente regionale Ance.Il post e il corollario di commenti sono stati poi rimossi in un secondo momento, come segnalato dallo stesso Puente: "Mi sono iscritto io stesso al gruppo per controllare la veridicità di quanto mi aveva girato un amico in una mail delle 16.55. L'articolo non esisteva più sul gruppo e così, dopo i controlli di cui vi ho parlato, intorno alle 20 ho deciso di contattare direttamente il signor "Ci Erre" via Messenger nella speranza di una smentita".

Parte il botta e risposta tra il giornalista e il presidente regionale dell'Ance: "Gli ho dato modo di fare un passo indietro. Gli ho domandato se gli sembrava il modo di rivolgersi all'autore dell'articolo. Mi ha risposto che se serviva a giustificare il suo credo politico allora sì".
Alle domande di Puente, però, Contessi non ha chiesto scusa: "Mi ha definito un 'comunistello' e che lui non si può considerare un razzista ha dipendenti e molti amici stranieri". Da qui allora la decisione del giornalista di Open di pubblicare sui suoi social gli screenshot e l'identità di Ci Erre.
"Questa mattina ha provato a contattarmi ma per me la questione si chiude qui. Se avesse voluto scusarsi per le parole usate poteva farlo la prima volta, non ora", ha concluso il debunker che ha ricevuto la solidarietà di centinaia di utenti social, personaggi pubblici e dell'Ance nazionale.
Le reazioni. Gli screenshot pubblicati riportano però anche insulti nei confronti di Puente, accusato di essere 'amico di Carola' e 'comunistello'. Una riprova, secondo il giornalista di Open, che la dialettica utilizzata è quella che spesso circola sui social quando si parla di migranti. "Uno legge certe cose e pensa che siano gli anziani scontenti a dirle. Invece no, anche questo è uno stereotipo da scardinare". Un messaggio che il debunker lancia anche a chi commenta sotto il suo post sui social: "Non facciamo lo stesso gioco. Al momento per me la questione è chiusa, deciderò con calma se agire per le vie legali".
Contessi, che dal canto suo ha più volte ribadito di essere stato frainteso, richiama l'attenzione su quello che, a suo dire, è un problema di stretta attualità: "Se io fossi una ragazza, avrei paura ad andare in giro da sola. L'articolo dice cose corrette ma dà l'impressione di essere dalla parte sbagliata".
E ora, dopo decine di messaggi e dopo aver modificato il suo profilo Facebook, il presidente resta al centro delle polemiche: "Domani ne riparleremo. Le parole sono mie e mi prendo tutta la responsabilità nonostante, lo ripeto, fosse un paragone. Quelle frasi non erano rivolte al giornalista, che tra l'altro non conosco. Mi ha contattato in privato, mi sono sentito punzecchiato e ho risposto".
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