Sfida nelle Valli del Natisone: il nome “gubana” difeso a colpi di spot

UDINE. Quella che per Carlo Dall’Ava non è altro che una trovata di marketing, pensata per conquistare mercati esteri, meglio “aggredibili” se i prodotti destinati all’esportazione hanno un sound angolofono, come “Grappa Pie” al posto di “Gubana”, è rimbalzata nella valli del Natisone come un boomerang.
Chiamare appunto “Grappa Pie” la Gubana, scherziamo? No, Dall’Ava – imprenditore sandanielese che dal prosciutto ha deciso di investire sul settore dolciario – non scherza e anzi, ha scelto il palcoscenico più importante, quello del salone del gusto di Torino, per presentare ai buyer la sua Gubana ribattezzata.
Debutto a un passo dalla Mole, reazione ai piedi del Matajur. Detto il primo “no” da Lucio Vogrig, patron dell’omonima azienda di Cividale, il secondo non ha tardato ad arrivare.
A pronunciarlo un altro produttore del dolce tipico delle Valli del Natisone, Dorbolò, che a Dall’Ava e al nuovo nome della Gubana ha fatto pollice verso chiamando in causa i lettori del Messaggero Veneto.
Precisamente acquistando un’intera pagina di pubblicità pubblicata sul nostro giornale nell’edizione di martedì 25 settembre, la famiglia di produttori ha anzitutto voluto fare chiarezza. «La gubana si chiama solo gubana. Tradizione, territorio, storia, generazioni, cultura e passione».
«Alla gubana non puoi cambiare il nome» proseguiva lo spot, ora indirizzato idealmente al collega Dall’Ava, ora ai lettori: «Voi cosa ne pensate?». Firmato: “La famiglia Dorbolò”. Che per dare la possibilità a quanti si fossero appassionati alla querelle di dire la propria ha pure lanciato un hasthag: #iostoconlagubana.
Le reazioni sul profilo Facebook dell’azienda di San Pietro al Natisone sono presto arrivate. In piena sintonia con quella dei padroni di casa, custodi di una tradizione che affonda le sue radici indietro nel tempo e passa dal nome non meno che dalla ricetta. «#Iostoconlagubana usate questo hasthag e diteci la vostra».
La Gubana sbanca il tavolo. «Concordo – scrive Marino Visintini –. Un ringraziamento particolare alla famiglia Dorbolò per la costanza e la tenacia nel sostenere e promuovere un prodotto tipico delle valli del Natisone». Giorgio Pedron gli fa eco: «Concordo in pieno. Solo Gubana».
Annamaria Vecellio boccia il nuovo nome giocando lei stessa con l’originale: «Cubana for ever». Insomma, “Grappa Pie” non spopola qui in Friuli, men che meno nella zona d’origine della Gubana.
Con tutta probabilità poco interessa all’imprenditore sandanielese che si è spinto a ribattezzare il dolce non certo pensando al mercato locale (che ne assorbe da solo quasi l’intera produzione), bensì a quelli internazionali. Conquistati quelli, si spera in tempi brevi, il nome tornerà quello d’origine. Parola sua.
**Gubana o Grappa Pie? È giusto cambiare il nome di un dolce tipico per renderlo più accattivante all'estero? Diteci la vostra commentando qui in basso
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto