Settemila alunni nelle scuole di Udine, così cambia la mappa

Superato il limite dei 1.200 in due istituti, presidi al lavoro per evitare picchi in alcune sedi
17/05/2011 Roma, scuola media statale Ippolito Nievo, nella foto alunni in classe FOTO PROVVISTE DI LIBERATORIA
17/05/2011 Roma, scuola media statale Ippolito Nievo, nella foto alunni in classe FOTO PROVVISTE DI LIBERATORIA

UDINE. Boom di iscrizioni alla scuola media Manzoni che, rispetto allo scorso anno, ha attivato sei classi in più. Inevitabilmente l’aumento registrato nella scuola di piazza Garibaldi ha fatto lievitare il numero complessivo degli iscritti (1.283) del terzo istituto comprensivo che supera la quota dei 1.200 fissata dalla Regione.

Stesso copione nelle scuole del quinto istituto comprensivo situate in zone ad alta densità abitativa. Lo squilibrio va sanato e se per l’anno scolastico in corso il Comune ha chiesto una deroga alla Regione, per il prossimo i dirigenti scolastici dovranno equilibrare le offerte didattiche che invogliano i genitori a scegliere una scuola piuttosto di un’altra.

Nell’ultima seduta, la giunta Honsell ha deciso di «esaminare con i presidi l’andamento dei flussi delle iscrizioni per poter valutare e individuare le misure più opportune per ricondurre entro i parametri di legge anche gli istituti che attualmente superano il limite stabilito».

L’obiettivo è distribuire almeno 173 bambini tra il primo, secondo, quarto e sesto istituto comprensivo. Bisogna farlo subito non solo perché la Regione ha fissato il limite massimo delle iscrizioni in 1.200 unità, ma soprattutto perché avere sei classi prime in più alla Manzoni a regime diventano 18.

E se in questa scuola non ci sono problemi di spazio, in altre un aumento così consistente potrebbe provocare problemi logistici. Senza contare che il sesto istituto comprensivo sconta la disaffezione per la scuola elementare di Godia che quest’anno si ritrova senza la classe prima.

Premesso che i 7.007 iscritti giustificano il passaggio da cinque a sei istituti comprensivi, l’assessore all’Istruzione, Raffaella Basana, sostiene che «i dirigenti scolastici devono sentirsi protagonisti di un sistema unico, concordare i criteri e gestire le iscrizioni in modo omogeneo. Loro stessi - sottolinea l’assessore - hanno chiesto di iniziare a ragionare su questi temi e noi concordiamo sulla necessità di farlo».

Per quanto riguarda invece il calo di iscritti nella scuola di Godia l’assessore è ottimista: «I numeri degli iscritti alla scuola dell’infanzia sono positivi e ci fanno credere che dal prossimo anno influenzeranno positivamente anche le iscrizioni alla classe prima. Senza contare che stiamo lavorando a un progetto in grado di rivitalizzare la scuola».

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Il Comune, insomma, sta cercando di coinvolgere i dirigenti scolastici in una programmazione caratterizzata da «linee di condotta comuni mirate a governare e regolare, nell’interesse dei cittadini e del buon funzionamento della pubblica istruzione, la distribuzione sul territorio dei flussi di servizio domandato e offerto».

Questo per evitare di trovarsi con scuole appena ristrutturate senza bambini e con istituti affollati senza gli spazi necessari. Il confronto è opportuno perché a fronte di circa 900 nati all’anno, la statistica non prevede, per i prossimi anni, picchi di iscrizioni significative nelle scuole della città.

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