Sempre più stranieri cambiano nome

SACILE. Da Mateo a Matteo: un altro straniero ha cambiato nome all’anagrafee. Il nulla osta è arrivato dalla prefettura, dopo che il residente a Cornadella ha chiesto un nome italiano nel 2017 per un interesse amministrativo e sociale.
Le pratiche sono in aumento e di solito in un trimestre dalla presentazione della domanda, si risolvono con il secondo “battesimo” burocratico. Quello di tanti immigrati con famiglia che scelgono nomi italiani anche per i figli.
Le statistiche nazionali registrano un aumento generale di stranieri che scelgono un’altra identità: mille immigrati nel 2017 in Italia e lo ricordano all’anagrafe di Sacile. «È un modo per sentirsi italiani – hanno valutato alla Caritas –. Le immigrate dell’est che sono anche badanti dicono che trovano lavoro senza problemi burocratici con un nome locale» . A volte la modifica è pure nel cognome: quelle che si sposano a volte cancellano il cognome originario e usano soltanto quello del marito italiano. Ci sono genitori che cambiano il nome di battesimo a un bambino straniero adottato. «Il cambio a volte è deciso da difficoltà linguistiche di pronuncia – dice la docente Rossana Casadio –. A Sacile capitano casi anche di italiani: una studentessa di nome Santina ha avviato un lungo iter burocratico per diventare Erica negli anni Novanta».
Indiani e cinesi hanno il problema di chiamarsi in tanti allo stesso modo: gruppo di Sight e Fan si confondono sui registri di scuola e dell’anagrafe. Il compromesso: gli immigrati scelgono nomi italiani per i loro figli ed ecco Luca Najr e Carla Ab-Mullah. «È un processo di integrazione in atto – dicono all’anagrafe –. Lo dimostrano anche 2.144 immigrati che vivono a Sacile pari all’11% circa dei residenti».
A volte può essere un vantaggio anche per compilare il curriculum e trovarsi un lavoro. In ogni caso ci vuole l’autorizzazione della prefettura prima di vedere all’albo l’autorizzazione al cambio di nome o cognome. Si tratta di un bacino in crescita di casi a Sacile. (c.b.)
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