Scuola, valzer di docenti e caos supplenze in regione

UDINE. Un insegnante su dieci quest’anno ha cambiato cattedra in Fvg, fra trasferimenti dei docenti di ruolo e movimenti dei supplenti. Poco meno di 400 persone sono state coinvolte nel carosello dei prof, con una ricaduta esponenziale sugli studenti.
Stando a sentire i sindacati l’origine del problema è da individuare soprattutto nelle assegnazioni provvisorie. «Sono stati firmati contratti fino all’avente diritto perché manca la definizione delle graduatorie a esaurimento – spiega Mauro Grisi, segretario friulano dello Snals –. Su questo quadro ha inciso anche la mobilità concessa ai vincitori di concorso: la legge 107 prevedeva nu contingente bloccato per tre anni e invece sono stati accordati i trasferimenti». Tant’è. Le scuole si sono dovute arrabattare fra contratti, convocazioni e chiamate dirette. E i ragazzi si sono adeguati a quella che, in alcuni casi, è stata una vera e propria girandola di insegnanti.
Il fenomeno, infatti, ha avuto incidenze molto diverse da istituto a istituto e anche in base alla materia oggetti di insegnamento. «Abbiamo avuto un turnover al 20% per alcune materie – dice Rossella Rizzatto, preside del liceo artistico Sello di Udine –. Gli aventi diritto hanno avuto la possibilità a dicembre di produrre nuove domande e così i ragazzi hanno cambiato i professori. Situazione questa che crea disagi maggiori ai ragazzi che hanno diritto al sostegno perché hanno bisogno di un periodo di metabolizzazione maggiore. Ma, in linea generale, che un insegnante resti otto mesi in classe non è una garanzia maggiore di qualità».
Al Malignani di Udine il fenomeno ha coinvolto circa il 10-15% della componente docente. «Alcuni insegnamenti sono molto stabili, per altre classi di concorso per materie più tecniche c’è più difficoltà a trovare docenti pronti – spiega il dirigente, Andrea Carletti –. È successo che molti sono entrati a novembre e dicembre a sostituire i supplenti che avevamo inserito in organico. In questa fase per fortuna l’organico è definitivo. Ma quest’anno le nomine sono state molto faticose perché c’era una serie di questioni che riguardava le graduatorie dei supplenti, i vincitori di concorso e i docenti dell’organico di potenziamento».
Numeri simili a Pordenone. All’istituto Kennedy «un fisiologico 10% di turnover è fastidioso per una scuola che vuole puntare all’eccellenza – spiega la preside, Antonietta Zancan –. Generalmente però ci possiamo considerare fortunati perché la nostra è una scuola di approdo per una carriera, quindi abbiamo pochi insegnanti precari». Un bailamme che ha interessato anche l’istituto tecnico Pertini di Pordenone, ma limitatamente alla prima parte dell’anno. «All’inizio le nomine hanno comportato spostamenti a catena con assegnazioni provvisorie – ricorda Aldo Mattera, dirigente reggente –. È capitato che si siano avvicendati anche due o tre insegnanti sulla medesima materia. Ma a questo punto dell’anno gli organici sono stabili. Al Paujatti di Sacile, dove sono titolare, abbiamo avuto qualche problema in più».
Al comprensivo di Spilimbergo, dove la dirigente del Copernico di Udine, Marina Bosari, è reggente, «qualche chiamata è ancora in corso – spiega Bosari – perché le graduatorie definitive sono cambiate da poco per altri inserimenti. Al Copernico la situazione è più regolare e l’organico è definitivo da fine novembre». Sono 139 gli insegnanti in organico di fatto al professionale Ceconi di Udine, di cui 32 supplenti, con sei figure coinvolte nel turn over. «Abbiamo avuto difficoltà in alcuni casi a trovare gli insegnanti perché qualche classe di concorso è esaurita – ricorda Giovanni Francois, il preside –. E in più abbiamo avuto un carosello con una pioggia di rifiuti, graduatorie definitive in via di definizione. Il problema è che anche per il prossimo anno la situazione si ripeterà».
Conferma per i supplenti nominati all’inizio dell’anno per il classico di Udine Stellini. «Ho avuto qualche difficoltà a trovare il personale perché per latino e greco le graduatorie sono esaurite e quindi ho preso in considerazione le domande fatte ai presidi anche dai docenti neolaureati – dice il dirigente, Giuseppe Santoro –. Ho chiamato personalmente una giovane laureata che ora è inserita nel nostro organico».
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