Scuola all’ex Toti Bergamas Gradisca ora aspetta Roma

GRADISCA D’ISONZO. Sarà con tutta probabilità la Commissione Paritetica Stato-Regione a doversi esprimere sull’ambizioso progetto di costruzione di una nuova scuola nell’area dell’ex caserma Toti Bergamas di Gradisca d’Isonzo. A darne notizia, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco della cittadina della Fortezza Linda Tomasinsig. «Il progetto, anche se la strada non è facile, va avanti – assicura la prima cittadina –. Gli attori in campo sono molti, e un passo è certamente quello di giungere a una cessione dell’area dell’ex caserma di via Papalina dal Demanio al Comune, verosimilmente via Regione. Per questo sarà necessario il parere della Commissione Paritetica».
Ma facciamo un passo indietro. Con una mossa a sorpresa, a fine 2017 l’amministrazione gradiscano aveva rivelato di voler costruire ex novo la sede della scuola primaria di Gradisca d’Isonzo. Facendone la chiave per rivitalizzare un’area che pareva a tutti gli effetti inviolabile: l’area demaniale dismessa dell’ex caserma Toti Bergamas di via Papalina. Un vero e proprio “grimaldello” col quale sbloccare la ventennale vicenda del recupero dell’ex compendio di via Papalina. L’annuncio era arrivato in seguito al conseguimento di un maxi-contributo erogato dal Miur (il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) via Regione per la messa in sicurezza antisismica della scuola primaria Dante Alighieri di via Garibaldi.
Un finanziamento da 3 milioni e 250mila euro su cui l’esecutivo Tomasinsig ha un sogno. «L’idea è chiara: anziché adeguare la struttura esistente, quella di via Garibaldi, vorremmo costruire un plesso scolastico ex novo, moderno e naturalmente sicuro sotto il profilo antisismico e all’avanguardia sul piano dell’efficienza energetica». Ed ecco l’idea Toti-Bergamas. “Entrare” nell’area dell’ex caserma significherebbe mettere in moto un meccanismo virtuoso verso la sua completa riqualificazione. Un primo passo per realizzare anche altri progetti urbanistici. Con un’area da 50 mila metri quadrati, la Toti rappresenta sin dal 1995, anno della dismissione, il “sogno proibito” per lo sviluppo della cittadina. Proprietà del Demanio, il compendio nei mesi scorsi era stato oggetto di un bando aperto, una sorta di sondaggio del mercato immobiliare: l’interessamento dei privati fu prossimo allo zero. L’idea partorita dalla giunta Tomasinsig può dunque rimettere in moto un meccanismo che pareva inceppato.
«Non sarà facile – ammette Tomasinsig – anche perché la tempistica per l’utilizzo del contributo è di due anni e questo progetto richiede finanziamenti ulteriori, che vogliamo trovare. Ma ci proveremo con tutte le nostre forze per quanto questo progetto potrebbe rappresentare a breve termine per le nostre famiglie e in futuro per tutta la città».
Nell’ottenimento del contributo da 3 milioni a beneficio di Gradisca ha giocato un ruolo pesante anche il lungo lavoro di studio sulla sicurezza antisismica del territorio svolto dal Comune. Nei mesi scorsi infatti erano stati svolti rilievi sui terreni ove sorgono i tre edifici scolastici dell’istituto comprensivo “della Torre”. «Si trattava – spiega l’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Alessandro Pagotto – di comprendere se un dato terreno avesse caratteristiche di smorzamento o al contrario di amplificazione delle scosse sismiche in caso di terremoto. Anche questo lavoro svolto ha fatto si che Gradisca fosse ritenuta meritevole di attenzioni sotto il profilo dell’ammodernamento dell’edilizia scolastica. Ma è chiaro che la “partita” per realizzare ex novo una scuola alla Toti-Bergamas porta con sè anche altri significati: un’occasione da perseguire fino in fondo».
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