Scoppia anche il caso Snaidero, la Regione: ci sono cento esuberi

UDINE. Scoppia il caso Snaidero. L’impresa friulana, conosciuta nel mondo per le sue cucine, ha fatto richiesta della cassa integrazione straordinaria per venti lavoratori . Dichiarando, al tempo stesso, un’eccedenza strutturale di 100 dipendenti come confermato dalla Regione.
Lo scorso 10 settembre si è svolto un incontro con le organizzazioni sindacali preceduto - sempre a Majano - dalla sottoscrizione da parte di Regione, Snaidero, sigle sindacali e Unione industriali di Pordenone, del verbale dell’esame congiunto rispetto alle richieste formulate dall’azienda.
Da una parte, dunque, la cigs per una ventina di dipendenti motivata da esigenze di riorganizzazione interna, dall’altra invece l’esubero di un centinaio di lavoratori. Tra quest’ultimi, 60 dovrebbero avere raggiunto il limite d’età per la pensione con tutti gli strumenti a disposizione da mettere in atto. In sostanza, quindi, sarebbero 40 i dipendenti per i quali sarà necessario trovare una ricollocazione.
«Personalmente – riferisce l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Alessia Rosolen – a me spaventa anche solo una persona che perde il proprio posto di lavoro. Al momento credo che stiano monitorando e verificando in maniera attenta le modalità con cui intervenire e per ora, dunque, la situazione è sotto controllo. La nostra priorità, ovviamente, sono le 40 persone che necessitano di un ricollocamento immediato nel mondo del lavoro e per raggiungere in tempi rapidi tale obiettivo ci muoveremo con azioni concrete». Su questo accordo le sigle sindacali ancora non si sbilanciano. «C’è una trattativa in atto ma che allo stato attuale non è stata ancora del tutto definita» si limitano infatti a dichiarare.
A inizio luglio si era parlato di una rinascita della Snaidero. DeA Capital, attraverso il fondo IDeA Corporate Credit Recovery II, aveva infatti acquisito la maggioranza di Snaidero Rino di Majano, come previsto dall’accordo con i creditori e omologato dal tribunale di Udine con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione con Massimo Manelli amministratore delegato, Edi Snaidero presidente e Vincenzo Manganelli, Salvatore Spiniello, Maurizio Merenda consiglieri. Con precisi obiettivi per rilanciare il gruppo.
«Circa 13 milioni di euro di nuove risorse finanziarie a supporto del piano industriale – era stato allora annunciato – di cui nove milioni destinati a investimenti, riduzione dell’indebitamento per 12 milioni con una patrimonializzazione di pari importo, consentiranno alla società di essere focalizzata esclusivamente su aspetti industriali e di business e l’ad Massimo Manelli è già al lavoro da alcuni mesi per implementare il piano industriale».
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