Scoperta medica “firmata” da una ricercatrice di Tesis

VIVARO. Il sogno di Barbara Tolusso, 43enne originaria di Tesis di Vivaro, era fare il medico e ora il suo nome figura tra quelli degli autori di un importante studio che apre nuove prospettive terapeutiche per i malati di artrite reumatoide.
Gli autori della ricerca sono studiosi della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della fondazione Policlinico universitario Gemelli di Roma.
Con la collaborazione di colleghi dell’università di Glasgow, il team di italiani ha testato con successo un potenziale farmaco per disinnescare il cosiddetto grilletto molecolare dell’artrite reumatoide, che attiva la sintesi di anticorpi nocivi nell’organismo dei pazienti e amplifica processi infiammatori patologici.
La scoperta, per la precisione, è il risultato del lavoro dei reumatologi Barbara Tolusso e Stefano Alivernini, coordinati da Gianfranco Ferraccioli, ordinario di reumatologia alla Cattolica e direttore del polo di scienze reumatologiche, dermatologiche, immuno-allergologiche, urologiche e nefrologiche del Gemelli.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista “Nature communications”.
La base dell’artrite reumatoide, malattia infiammatoria progressiva che colpisce più di frequente le donne, è una reazione autoimmunitaria: in sostanza, le cellule di difesa, ossia i linfociti T e B, deputati a riconoscere ed eliminare agenti infettivi, si rivoltano contro l’organismo e generano infiammazione distruttiva diretta contro articolazioni e organi interni.
Producono, inoltre, anticorpi patologici che attaccano le articolazioni. Nella ricerca condotta anche da Tolusso, si è cercato di capire come vengono attivate le cellule immunitarie che producono gli autoanticorpi e come sia possibile frenarle.
Dopo avere studiato campioni biologici di oltre 60 pazienti, gli esperti hanno scoperto che la svolta sta nel micro-RNA155 (miR155). Questa molecola è in grado di attivare le cellule B di memoria, oltre ai monociti-macrofagi, e farle divenire patogene.
I ricercatori hanno capito che, bloccando miR155, attraverso una molecola specifica, fornita dai ricercatori dell’università di Glasgow, è possibile spegnere l’infiammazione determinando l’aumento di Pu-1, una molecola che rappresenta un potente inibitore dell’infiammazione.
«Il lavoro è durato 5 anni e ha richiesto lo studio di campioni di cellule del tessuto sinoviale, ottenuti attraverso biopsie, e la collaborazione di oltre 60 pazienti che hanno acconsentito a essere studiati prima e durante le terapie - ha dichiarato Ferraccioli in un’intervista su Il sole 24 ore –. La scoperta di questa possibile via di controllo della malattia apre nuove prospettive terapeutiche e insegna che il controllo della infiammazione prodotta dalle cellule B che producono gli autoanticorpi nocivi è possibile senza usare farmaci o chemioterapici che abbattono tali cellule».
La notizia della scoperta, che porta anche la firma di Tolusso, ha fatto in poche ore il giro di Vivaro. Una soddisfazione per i concittadini e in primis per i familiari, ossia mamma Laura Covre, papà Angelo e il fratello Cristian. La dottoressa si è diplomata al liceo Torricelli di Maniago e laureata a Padova. Ha iniziato a lavorare come ricercatrice al Cro di Aviano, quindi all’università di Udine. Nel 2003 il trasferimento a Roma.
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