Schianto all’alba sulla Cimpello-Sequals: muoiono in due mentre vanno al lavoro

ZOPPOLA. Come tutte le mattine, prima dell’alba, hanno imboccato la Cimpello-Sequals per andare al lavoro. Giorgio Tomasi, 39 anni, a bordo della sua Citroen C4 rosso fiammante, è partito da Rive d’Arcano alla volta dello stabilimento della Friulintagli a Portobuffolè. Nel senso opposto si è messo al volante della sua Ford Mondeo anche Claudio Casetta, pordenonese di 56 anni, capoturno nel reparto tessitura all’Olympias di Travesio.
Entrambi avrebbero dovuto timbrare il cartellino alle 6. Ma al lavoro non sono mai arrivati. Piovigginava sull’asfalto bagnato della superstrada, in località Zoppola, quando è avvenuto lo schianto fatale, intorno alle 5.20 di ieri mattina. Per cause ancora al vaglio dei carabinieri del radiomobile di Pordenone, la Ford e la Citroen si sono scontrate frontalmente, al chilometro 5+700.
Farà luce sulla dinamica l’autopsia, disposta dal pm Annita Sorti (per capire se un malore possa aver innescato l’invasione della corsia di marcia opposta). Potrà essere necessaria anche una perizia tecnica per precisare la dinamica dello incidente, visto che dalla posizione dei due veicoli, trasversale alla carreggiata, non è stato al momento possibile ricostruirla nel dettaglio.

L’urto sul rettilineo è stato devastante: i due conducenti sono deceduti sul colpo. La Citroen C4 è praticamente esplosa in mille pezzi e il suo abitacolo si è trasformato in una prigione di lamiere, in particolare dalla parte del guidatore, dove si è concentrata la forza d’urto dello scontro a velocità sostenuta. La tanica dell’acqua saponata per i tergicristalli è finita a ottanta metri di distanza dal punto d’impatto. Anche il cofano della Ford Mondeo è stato deformato dallo schianto. Non sono bastati gli airbag a salvare i due conducenti. Qualche istante più tardi è sopraggiunto, da Sequals, un camionista a bordo del suo tir. Di fronte a lui si è stagliata una muraglia impenetrabile di fumo, probabilmente a causa del surriscaldamento dei motori dopo lo schianto (non si sono sprigionate invece fiamme dai veicoli). Il camionista è riuscito a frenare in tempo. E ha avvisato i soccorsi.
A sirene spiegate sono arrivati l’ambulanza del 118 e i vigili del fuoco di Spilimbergo, con a supporto una squadra da Pordenone e due pattuglie del nucleo radiomobile dei carabinieri di Pordenone. Ma quando i rianimatori si sono avvicinati a Giorgio e a Claudio non c’era ormai più nulla da fare. Oltre ai rilievi, i militari dell’Arma hanno regolato la viabilità. La Cimpello-Sequals, infatti, è stata interdetta al traffico dopo le 6 fino alla rimozione dei veicoli, per circa tre ore, dall’uscita di Murlis alla rotonda del Pian di Pan.
Gli autoarticolati rimasti imbottigliati dentro la superstrada, in fila indiana, hanno fatto inversione e sono tornati indietro. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estrarre i corpi dalle vetture. Le portiere erano già state sventrate con le pinze oleodinamiche.
Sotto la pioggia e il vento sferzante, le ultime meste operazioni: la constatazione del decesso da parte del medico legale, i feretri delle due vittime portati via dalle pompe funebri. Nel silenzio irreale di una Cimpello-Sequals deserta, rotto solamente dal rumore del carroattrezzi e della pioggia, scorrono a ritroso le vite parallele di due persone perbene. Giorgio, sposino novello, che aveva già saputo farsi benvolere dai suoi colleghi alla Friulintagli, dove si occupava di manutenzioni. Claudio, padre di due figlie di 18 e 22 anni e marito premuroso e affettuoso di Annamaria. Ricordi felici che non riescono a dar sollievo a due famiglie straziate.
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