Scatti di anzianità: altri 400 mila euro per 1.400 dipendenti della sanità

Il fondo a disposizione sale a un milione e mezzo.

Uil e Nursind polemici con Cgil, Cisl e Fials, che non firmano

Lisa Zancaner
Operazioni di vestizione di medici e infermieri nel reparto Covid dell'ospedale San Filippo Neri, Roma, 8 aprile 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Operazioni di vestizione di medici e infermieri nel reparto Covid dell'ospedale San Filippo Neri, Roma, 8 aprile 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Quattrocentomila euro in più per le ex fasce (oggi Dep), ovvero per gli scatti di anzianità di tecnici, amministrativi, infermieri e operatori socio-sanitari. In tutto, sul piatto, ci sono 1,5 milioni di euro.

È quanto hanno portato a casa Uil e Nursind dall’incontro con la direzione generale dell’Asufc. «Siamo stati gli unici a pensare agli oltre 1.400 lavoratori che, grazie al nostro costante impegno, nel 2023 otterranno gli scatti – affermano il segretario di Uil, Stefano Bressan e il segretario provinciale del Nursind, Afrim Caslli – che per altri colleghi evidentemente non sono rilevanti».

Si riaccende così il contrasto con Cgil, Cisl e Fials che non hanno sottoscritto l’accordo. «Come Uil e Nursind – aggiungono – non siamo più disposti ad accettare alcuna procrastinazione nel dare il giusto riconoscimento.

A seguito della nostra presa di posizione che per senso di responsabilità nei confronti di tutti i lavoratori, avevamo deciso di siglare l’accordo proposto dalla direzione aziendale, la stessa ha modificato il documento andando a dare ulteriore garanzia che nell’anno corrente avverranno i passaggi delle ex fasce». Fumata nera, invece, al tavolo della direzione con le altre sigle che, però, sostengono di aver garantito comunque che i passaggi di fascia non slittino al 2024.

«Alcune sigle sindacali hanno frettolosamente firmato tra loro un foglio che non ha nessuna valenza. A nostro avviso sono modalità di trattativa che non portano a nessun vantaggio e come sigle non possiamo rimanere ostaggi di tavoli e firme separate che servono solo a fare propaganda – dichiarano Giuseppe Pennino di Cisl, Andrea Traunero di Cgil e Fabio Potoschnig di Fials –. Visti gli impegni presi dalla direzione dell’Asufc, siamo disponibili a sottoscrivere l’accordo e confidiamo nel positivo esito dell’incontro già programmato per domani».

Nonostante le divergenze, il direttore generale di Asufc, Denis Caporale parla di «importante il contributo delle organizzazioni sindacali. I due tavoli separati non agevolano sicuramente il confronto sindacale che comunque ha raggiunto l’obiettivo comune di tutte le sigle, ossia valorizzare anche economicamente il maggior numero dei dipendenti possibile».

Infine, seppure da tavoli separati, i sindacati fanno diverse osservazioni sul part-time aziendale; Cgil, Cisl e Uil rigettano la circolare aziendale, in quanto «non sono definiti diversi aspetti e questo crea discrezionalità nel decidere a chi riconoscere o meno questo importante istituto contrattuale».

Per Uil e Nursind, invece, molte situazioni «dovranno essere revisionate per andare incontro alle esigenze del personale».

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