Scatoloni di aiuti alimentari europei tra i rifiuti

PORDENONE. Scatoloni di aiuti alimentari con il marchio dell’Unione europea nascosti in sacchi neri e gettati fra i rifiuti. Li ha trovati ieri mattina Augusta Brusadin, volontaria dell’associazione San Vincenzo de Paoli accanto ai cassonetti per la raccolta differenziata in via Mestre.
C’erano confezioni di biscotti, scatoloni con dieci chilogrammi di riso tondo per minestre, perfettamente integri nella busta di plastica sottovuoto e con data di scadenza nel 2020, chili e chili di farina, prodotti a lunga conservazione come polpa di pomodoro, fagioli, tonno.
Gli scatoloni di cartone e le confezioni di prodotti alimentari recavano la dicitura: “Aiuto Ue- Fead- prodotto non commerciabile”, con marchio dell’Unione europea. Nessun dubbio, dunque, che si trattasse di aiuti umanitari, peraltro integri e non scaduti.
Ma a chi erano destinati? Quello che resta da capire è come mai, invece di trovarsi nelle dispense dei bisognosi, siano stati gettati fra i rifiuti. I prodotti sono arrivati ai beneficiari e sono stati gettati via da loro perché sgraditi o per qualche altra ragione? Oppure non sono mai arrivati a destinazione per un disguido nella consegna?
Fra l’altro chi si è disfatto dei generi alimentari non ha avuto cura nemmeno di separare i rifiuti, gettandoli tutti in un sacco nero alla rinfusa, insieme con giocattoli per bambini, una crema per il corpo e altre cianfrusaglie. Dopo un paio d’ore ieri mattina sono sparite tutte le confezioni dei biscotti. Evidentemente qualche persona veramente bisognosa li ha raccolti per poterli mangiare.
Il ritrovamento ha suscitato indignazione: tanto cibo destinato agli indigenti è andato sprecato, quando invece sono tante famiglie che non hanno soldi per un pasto. Impensabile un riutilizzo: anche se le confezioni sono sigillate, i prodotti alimentari sono rimasti a contatto con gli altri rifiuti e per giunta esposti alle intemperie e ad altre fonti di contaminazione.
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