Savino: "Tondo senza Berlusconi non va da nessuna parte"

La coordinatrice regionale azzura Savino benedice il patto con la Lega Nord e attacca l'ex governatore passato con Passera

UDINE. «Tondo ha fatto la sua scelta legittimamente e va rispettata. Ma sappia che senza Forza Italia non va da nessuna parte». La deputata e coordinatrice di Forza Italia del Fvg, Sandra Savino liquida il progetto di Passera («un deja vu come Monti», plaude invece all’accordo tra il Cavaliere e Salvini.

Domanda d’obbligo dopo la svolta annunciata da Fi. Come giudica l’accordo con Salvini?

«Mah, prima di rispondere bisogna capire una cosa».

E cioè?

«E cioè che senza fare alleanza non si vince. Quindi proprio per questo la reputo un’operazione politicamente intelligente».

Senza alleanza non si vince, dice. Ma avete scelto il partner giusto?

«In realtà su alcuni aspetti abbiamo visioni diverse. Ma ci sono anche molti punti in comune. Del resto, se non fossimo diversi saremmo nello stesso partito».

E quali punti in comune avete?

«Una visione comune su economia, fiscalità, politica migratoria. Quindi, i punti di contatto con la lega erano più facili da individuare rispetto ad altri partiti».

Certo, ma avere scelto Salvini rappresenta un’opzione ad excludendum?

«Si riferisce ad Alfano»?

Ad esempio...

«Ritengo che l’addio Alfano se lo sia dato da solo. Noi siamo all’opposizione con la Lega. Quindi...».

Certo, ma ad esempio sull’Europa le posizioni tra voi e la Lega sono molto distanti.

«Certo, noi di Forza Italia facciamo un tipo di politica e di programmazione che non è barricadera. Ma anche qui si possono trovare delle convergenze. Mi pare, infatti, che anche Berlusconi sull’Europa abbia idee molto chiare e sia critico con quello che sta facendo, o meglio, non facendo il nostro governo. Basti pensare che l’Italia è completamente fuori da ogni gioco europeo. E la crisi ucraina docet».

Sull’agone politico è piombata Italia unica di Corrado Passera. Qual è il suo giudizio?

«In tutta sincerità mi pare davvero che si tratti di un deja vu come era successo anche per Monti. Mi pare anche una di quelle chiamate alle armi che poi alla prova dei fatti è destinata a sciogliersi come neve al sole. No, non mi convince per nulla».

Cestinata in pieno, allora, questa nuova proposta?

«Vede, pur indossando l’abito del nuovismo, Passera sta arruolando gente che fa politica da 30 anni. E se volgiamo dirla tutta alla sua convention romana il più povero ha un conto di banca da sei zero. Chi fa politica sa perfettamente che in questo modo non si ottiene consenso popolare».

E per ottenere questo consenso cosa serve, invece?

«Soluzioni serie, chiare e nette su alcuni temi come ad esempio le tasse, l’immigrazione, la sicurezza. Poi tornando al nuovismo...».

Prego.

«Nel parterre della stessa convention, giova ripetere, c’era tanta gente che la politica la fa da anni e anni. Allora mi chiedo dove sia il nuovo tanto sbandierato».

E tra questi c’era anche Tondo che adesso potrebbe essere uno dei vostri antagonisti all’interno del centrodestra.

«Non posso pensare che ci siano antagonismi in una situazione politica di emergenza. Nel centro destra non c’è grande divergenza di vedute».

Ma Passera è stato lapidario con Salvini, che ha definito populista e lepenista. Quindi è ipotizzabile che anche Tondo non farà mai alleanze con voi e la Lega.

«Può essere che su alcuni aspetti la politica di Salvini sia, come detto, un po’ barricadera. Tuttavia, va contestualizzata. Resta però il dato politico che Tondo, ovunque decida di collocarsi, a centrodestra senza Forza Italia non andrà da nessuna parte».

Ma resta anche il fatto che molti tra i moderati del vostro elettorato potrebbero non seguirvi e scegliere Passera se non addirittura Renzi.

«Una cosa deve essere chiara e cioè che in questa vicenda nessuno va in braccio a nessuno e lo dico con il massimo rispetto nei confronti della Lega Nord. Credo, invece, che alle regionali nessuno possa ipotizzare di escludere Forza Italia. Senza contare che ci sono i programmi e che su questi noi punteremo per costruire gli accordi. Insomma, sono certa che i moderati ritroveranno in noi la compagine politica che tutela i diritti e senza ricorrere alle barricate».

Ma è sicura che alle prossime regionali non si presenteranno due centrodestra?

«Da qui alle regionasli c’è un’era geologica. Tutto è ancora da verificare. Nel 2018 ci potrebbe addirittura essere un governatore-liquidatore della Regione».

Riformulo la domanda. Con il Ncd il capitolo è chiuso definitivamente?

«Con i rappresentanti doc di centro destra e che non sono stampelle del centro sinistra l’argomento non è chiuso, ma è chiaro che pretenderemo coerenza».

Ma Salvini e Fedriga hanno più volte ribadito che non faranno mai accordi con il Ncd.

«Io non sono subalterna a Massimiliano Fedriga che pure stimo molto. Io faccio la mia politica e propongo qualcosa di alternativo al centrosinistra».

Ma dica la verità, c’è rimasta male per la scelta di Tondo?

«No, Renzo ha fatto legittimamente le sue sceltei. Mi fa piacere che ora le posizioni siano finalmente chiare. Molto più difficile da comprendere era non capire quale fosse la collocazione di Autonomia responsabile».

C’è un problema di leadership nel centrodestra del Fvg?

«Non credo. Se parliamo di persone valide, noi di FI le abbiamo. Ma adesso conta mettere in campo un programma e una strategia. Il leader del centro destra deve essere in grado di portare l’offerta politica di centro destra».

Ma anche qui la Lega ha messo un timbro: il leader dev’essere loro

«Siamo nel 2015. Ognuno adesso può dire quello che vuole. Poi si vedrà».

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