Sasso contro un giovane a Friuli doc, condannato

di Luana de Francisco
Per Denis Pompolano, 37 anni, di Sammardenchia di Pozzuolo, l’edizione 2006 di Friuli doc rimarrà un cattivo ricordo. Colpa di una lite scoppiata nel bel mezzo della manifestazione, nella notte tra il 14 e il 15 settembre, con un giovane incontrato per caso per le vie del centro. Una lite che ha finito per costargli prima una denuncia per lesioni personali aggravate e ingiurie e, ieri, rimessa la querela per la seconda accusa, una condanna a un anno e due mesi di carcere (pena sospesa con la condizionale), per il primo capo d’imputazione, con la concessione delle generiche equivalenti a tutte le aggravanti. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Udine, Carla Missera, a fronte di una richiesta di due anni avanzata dal vpo Alberto Cino. La difesa, rappresentata dagli avvocati Davide Zignani e Nicola Cannone, aveva concluso per l’assoluzione del proprio cliente, insistendo sulla tesi della legittima difesa.
Difficile stabilire da cosa l’episodio abbia tratto origine e perchè sia poi degenerato in un’aggressione, vista la presenza di due versioni - quella della parte offesa e quella dell’imputato - molto diverse tra loro. Quel che è certo è che per colpire il giovane, un udinese all’epoca 26enne, Pompolano si servì di un cubetto di porfido o, comunque, di un sasso. E che quel colpo procurò al malcapitato una frattura al viso giudicata guaribile in più di 40 giorni. Da qui, la gravità delle lesioni e l’aggravante determinata dall’uso di un oggetto come “arma”.
Ma a dare inizio alla lite, secondo Pompolano, fu proprio colui che poi finì per essere ricoverato in ospedale. Pur senza negare il fatto in sè, l’uomo aveva raccontato di essersi avvicinato al giovane, che non conosceva, e all’altro ragazzo che si trovava con lui, per chiedere il favore di fare una telefonata con il loro cellulare. Ma di avere ricevuto una risposta negativa e di averli visti riprendere la loro discussione. Una discussione dai toni accesi e con tanto di spintoni. Tanto da indurlo a intromettersi e a invitarli a smettere di litigare. Il primo colpo sarebbe partito in quel momento e avrebbe raggiunto lo stesso Pompolano che, finito a terra, avrebbe provato a difendersi, afferrando una pietra e scagliandola d’istinto contro colui che lo aveva aggredito. Cioè, contro il 26enne. Che avrebbe anche preso a male parole e intimato di evitarlo. Ingiurie finite prima al centro di una querela e infine ritirate dall’imputazione.
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