San Daniele, sfondano un portone e rubano merce per 40 mila euro

SAN DANIELE DEL FRIULI: Nuovo furto alla Mabi di Villanova. A distanza di un anno esatto dall’ultimo colpo, l’azienda produttrice di borse d’alta gamma è finita nuovamente nel mirino dei ladri.
Entrati in azione nel cuore della notte, hanno fatto irruzione a bordo di due furgoni. Usandone uno per sfondare un basculante e irrompere materialmente all’interno dell’opificio, l’altro per far man bassa delle borse che Mabi produce per conto di alcuni dei marchi (specie francesi) più desiderati dalle fashion victim di mezzo mondo.
Danno stimato: 30, forse 40 mila euro. «Stiamo ancora facendo l’inventario per capire quali e quanti prodotti ci sono stati trafugati» ha detto ieri Mario Biasutti, proprietario di Mabi international spa con un filo di desolazione nella voce.
Nell’arco di poco più di un anno, questo è infatti il terzo colpo patito dall’azienda. Congegnato in modo non dissimile dai precedenti.
«Stavolta con due furgoni anziché uno. Con il volto coperto i ladri sono entrati sfondando il basculante e, apparentemente senza una logica, hanno portato via quanto più hanno potuto», ha raccontato ancora il titolare. Non sono bastati a proteggere l’azienda i sofisticati sistemi anti-intrusione installati a più riprese nel corso degli anni. Biasutti è fatalista.
«Se vogliono entrare entrano. Questa è gente senza scrupoli, che probabilmente lavora su commissione e agisce con grande rapidità. Questione di pochi minuti». Quattro per la precisione, contro i dieci che ci sono voluti al titolare per arrivare in fabbrica.
Pochi comunque, eppure insufficienti. I malviventi si erano già defilati con la refurtiva e Biasutti si è ritrovato, ancora una volta, davanti a un set purtroppo noto. Dal basculante sfondato agli scaffali sottosopra. «È una situazione che mette grande ansia. Trovi tutto per aria. Nel mezzo della notte. E vorresti solo vivere tranquillo».
La dichiarazione ha il sapore di una richiesta di tregua, che l’imprenditore sandanielese sa bene cadrà nel vuoto. Si prepara quindi a un nuovo giro di vite sulla sicurezza. «Cercheremo di fare di più».
Per proteggere un'azienda che resta, per sua natura, nel mirino. Le borse che Mabi produce, per marchi come Givenchy e Chloé, sono di grande valore, frutto della capacità artigianale delle circa 80 persone occupate alla Mabi. Impresa che negli anni è cresciuta senza sosta e che, nel mese di settembre, aprirà una “filiale” a Scandicci in provincia di Firenze. A un passo da Gucci. Nel distretto dell’alta pelletteria italiana.
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