Sacile, genitori anti-gender: è nato un comitato contro i progetti Arcigay

I promotori lanciano subito un incontro pubblico in teatro: «L’educazione sessuale dei nostri figli? Provvediamo noi»

SACILE. «Gender a scuola? No grazie». Tiziana Spagnulo co-fondatrice del neonato Comitato delle famiglie a Sacile boccia l’ipotesi della cultura “gender” nelle aule.

Il dibattito si infuoca: quella “gender” è una teoria abbracciata dall’attivismo gay che valuta il sesso (con in dote la stereotipia dei ruoli maschio e femmina) frutto di una costruzione sociale e culturale. A Sacile i genitori cattolici fanno muro. «All’educazione sessuale dei nostri bambini – dicono – provvediamo noi».

Serata no gender. «Gender (d)istruzione sarà l’incontro informativo con l’avvocato Gianfranco Amato, presidente dell’associazione “Giuristi per la vita” sulle nuove forme di indottrinamento nelle scuole – l’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Sacile sottolinea Tiziana Spagnulo –: appuntamento per tutte le famiglie il 15 luglio alle 20.30 nel teatro Zancanaro. Ci sarà un servizio baby-sitter gratuito».

I genitori promotori hanno incontrato il sindaco Roberto Ceraolo e anche il parroco del Duomo don Graziano De Nardi. «Siamo cattolici e chiediamo informazione – ha spiegato Spagnulo -. Il parroco don Graziano ci ha incoraggiato, tanto che l’incontro avrebbe dovuto essere nel teatro Ruffo. Il sindaco Ceraolo ha dimostrato ampia disponibilità e concesso il patrocinio del Comune: contiamo sulla sua presenza allo Zancanaro».

Il punto fermo. «Non vogliamo che la scuola si occupi di progetti proposti dall’Arcigay – ha tagliato corto Spagnulo che ha due figli iscritti nelle scuole d’infanzia e primaria a Sacile –. Non ci sono stati problemi, finora, nei plessi dell’istituto compresivo di Sacile e speriamo che non si attivino proposte formative “gender”.

L’identità sessuale è un settore delicato: i genitori hanno il diritto di occuparsene in prima persona». Il neo comitato delle famiglie non fa crociate contro i gay. «Non vogliamo entrare nelle scelte altrui che rispettiamo – ha concluso la mamma sacilese –. L’Arcigay è un’associazione e l’istruzione pubblica statale è un’altra cosa: è un’istituzione.

Vogliamo essere tranquilli quando mandiamo i nostri figli nelle scuola, a Sacile. L’educazione “gender” non è gradita».

I liceali gender. «Di omofobia bisogna parlare per combattere pregiudizi, ghetti sociali e bullismo: ci sono anche nelle scuole». Gennaro Capparelli e Veronica Gava con altri compagni del liceo Pujati nel 2014 hanno aderito all’iniziativa del comitato “Nuovi Passi” dell’Arcigay provinciale: «Stop a censure e muri. Ci sono compagni e compagne di scuola che sono gay.

Non devono e non vogliono avere la paura di essere giudicati. Non c’è niente di male nell’omosessualità. Il problema, invece, è quello dell’omofobia. Un atteggiamento di profonda avversione e di pregiudizio che non rispetta i diritti naturali, fa soffrire tanti adolescenti».

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