Ruspe al lavoro in piazzale Oberdan, è iniziata la demolizione della storica Casa Rossa
La struttura farà posto a un nuovo edificio che manterrà una zona pensata per la ristorazione al piano terra insieme a servizi di prossimità e poi vedrà realizzare alcuni appartamenti nei tre piani che saranno costruiti dall’azienda udinese Tilatti srl

Sono iniziati i lavori di demolizione della trattoria “Alla Casa Rossa”, punto di ritrovo abituale tra piazzale Oberdan e via Cividale per generazioni di udinesi.
La struttura farà posto a un nuovo edificio che manterrà una zona pensata per la ristorazione al piano terra insieme a servizi di prossimità e poi vedrà realizzare alcuni appartamenti nei tre piani che saranno costruiti dall’azienda udinese Tilatti srl.
Via un pezzo di Udine
Un altro pezzo di Udine che se ne va quindi o che, si spera, possa ritornare visto che il locale era chiuso ormai da quasi tre anni. Il 29 febbraio 2020 i due titolari, Silvano Ellero e la moglie Emanuela De Laurenzis, hanno chiuso i battenti dopo quasi 50 anni di attività. La gestione della famiglia Ellero era infatti iniziata il primo ottobre 1962 con Armando e Rosina Schiavone, genitori di Silvano, arrivati da Martignacco dove erano impegnati nella Cooperativa di consumo.
La storia della trattoria “Alla Casa Rossa” inizia però molto prima. Negli anni’30 Chino Ermacora descriveva così la trattoria di piazzale Oberdan: «Tappa abituale dei carradori che scendono dal Cividalese coi carichi di legna, alla Casa Rossa non manca mai un pentolone di trippa». La Casa Rossa, vista la posizione di prima “porta” a est della città era un riferimento per artigiani che costruivano o riparavano carri. E non a caso la parte dell’edificio rivolta verso la strada, la prima che domani sarà demolita, era una stalla. «Ho anche fatto recuperare gli anelli che venivano usati per legare i cavalli – racconta Graziano Tilatti, titolare della ditta che effettuerà la demolizione e costruirà poi il nuovo edificio –. Nel giardino invece c’erano degli ulivi che abbiamo tolto e che saranno poi rimessi a dimora.

L’ultima ristrutturazione
L’immobile, la cui ultima ristrutturazione risaliva gli anni immediatamente successivo alla depressione del 1929, presentava delle problematiche con le norme antisismiche e quindi era inevitabile demolire e ricostruire. Il nuovo edificio sarà arretrato e sul davanti sarà salvaguardata la parte verde che in parte sarà dedicata alla sosta. Al piano terra ci sarà uno spazio pensato per la ristorazione e la speranza di tutti è che la trattoria possa così continuare la sua storia».
A unirne i fili è stato, in un articolo pubblicato sulle pagine del nostro quotidiano, il compianto Mario Blasoni che nel 2012 scriveva: «La Casa Rossa, che esiste dalla fine dell’800 (la si vede in una foto accanto alla Porta Pracchiuso, che fu demolita all’inizio del secolo successivo), è uno dei non molti locali storici rimasti dopo la chiusura del Lepre di Poscolle, della Colonna di via Gemona, del Bue di Pracchiuso e di altri ritrovi del centro, oltre a quella della dirimpettaia Campana di via Cividale (diventata poi pizzeria). Quest’ultima ha avuto in comune con la Casa Rossa, il nome delle sorelle Domenis. Erano 5 ragazze giunte con i genitori Basilio e Luigia da Cividale nel 1947. Dietro il banco avevano accanto anche due cugine, per cui la Casa Rossa era chiamata la trattoria delle 7 bellezze. Una delle sorelle, Emma, sposò Romeo Donà (detto “el venessian” per la sua provenienza), dal’52 titolare della Campana. In 50 anni la Casa Rossa non è cambiata molto: ha perso il campo di bocce, ma ha conservato l’accogliente veranda estiva con giardino».
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