Rubati alla Chiurlo 68.000 litri di gasolio

Compare per la prima volta in Friuli Venezia Giulia la “banda del carburante”. Fino all’altro giorno ad essere asportato era gasolio contenuto in piccole cisterne e in quantità limitata, a macchia di leopardo. I professionisti del crimine, perché tali vengono ritenuti quelli che hanno messo a segno, forse su commissione, il colpo in città, hanno puntato dritti ad un deposito carburanti. Quello della Chiurlo in viale Treviso, a Vallenoncello. Lo hanno fatto in maniera organizzata, neutralizzando i sistemi di allarme e asportando il gasolio da autotrazione poi travasato in autocisterne attraverso tubature mobili. L’operazione ha causato un contenuto inquinamento della roggia Rui, in via Segaluzze.
I ladri si sono messi all’opera in piena notte e in silenzio, dal momento che nell’area del deposito risiede un custode, che non si è accorto di nulla. Hanno tagliato la rete di un cantiere retrostante viale Treviso, ovvero da via Pietro Bassani, hanno neutralizzato le telecamere volgendole verso l’alto e si sono introdotti nel magazzino. All’esterno hanno parcheggiato due autocisterne, probabilmente coperte da teloni, per non dare all’occhio. Secondo la ricostruzione della polizia, che ha raccolto la denuncia ed eseguito un sopralluogo, i ladri hanno sfalangiato una cisterna aerea: in sostanza hanno divelto una ventina di bulloni. Quindi dalle autocisterne al cisternone (che ha una capienza di 500 mila litri, ma ne conteneva 150 mila) hanno dispiegato una tubatura di raccordo per un centinaio di metri e quindi hanno cominciato il travaso. Il serbatoio è a caduta e quindi l’operazione è stata piuttosto “semplice”, ma non veloce: per effettuare il furto gli inquirenti sono convinti che ci siano volute almeno due ore. Poi le autocisterne hanno preso la via dell’autostrada, verso Portogruaro, lasciando una scia di carburante a terra, dirette probabilmente nel Sud Italia, dove il gasolio potrebbe essere inserito in un mercato clandestino di rifornimento alle auto.
Prima di compiere il furto quasi sicuramente i ladri hanno effettuato un sopralluogo, andando poi a colpo sicuro. La Chiurlo (la cui sede centrale si trova a Basaldella), infatti, dispone di tre cisterne aeree: una contiene carburante per riscaldamento, una per autotrazione e una agricolo. La seconda è stata svuotata in parte: su 150 mila litri ne sono stati asportati 68 mila, per un valore di 90 mila euro, iva esclusa (calcolandola, l’importo sarebbe stato di 115 mila euro). Il danno è coperto da assicurazione.
Un analogo furto era stato compiuto un paio di mesi fa ai danni della Bortolotti petroli di Trento.
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