Rom ai domiciliari con braccialetto: lo rompe e va a bere

Un 37enne cui il Riesame aveva concesso il ritorno a casa si è tolto subito il dispositivo. La misura è stata ripristinata anche dopo l’arresto della polizia

UDINE. Il tribunale del riesame gli concede di tornarsene a casa, nella sua roulotte al campo nomadi di via Monte sei busi, passando dalla custodia cautelare in carcere ai domiciliari, e lui pensa bene di festeggiare la bella notizia strappando via il braccialetto elettronico che gli era stato ordinato d’indossare e regalandosi un giro nei paraggi.

Non proprio una risposta incoraggiante alla fiducia che i giudici triestini avevano ritenuto di riconoscergli e che lui, il 37enne Dario Leavcovich, ha subito pagato con un nuovo arresto, questa volta per evasione e danneggiamento.

L’episodio risale a martedì e si è comunque già risolto nella più pacifica delle maniere: a fronte della richiesta del pm Claudia Finocchiaro, che nel processo per direttissima celebrato mercoledì aveva insistito per il ritorno in cella dell’indagato (finito nei guai per un furto su automobile nel Goriziano), il giudice monocratico di Udine, Angelica Di Silvestre, ha convalidato l’arresto e disposto il ripristino della misura dei domiciliari con braccialetto. Su richiesta della difesa, l’udienza è stata rinviata a settembre per la scelta del rito.

Erano stati gli agenti della Squadra volante della Questura a intervenire, quando, tra le 17.30 e le 18 di martedì, anomalie nel funzionamento del braccialetto elettronico avevano fatto sorgere il sospetto di una qualche violazione delle prescrizioni.

Giunti in via Monte sei busi, in effetti, la pattuglia non solo non aveva trovato Levacovich nella sua roulotte, ma aveva anche accertato la manomissione del dispositivo. Per toglierselo di dosso, l’indagato aveva staccato il cinturino (operazione che richiede una certa forza), mandando in tilt l’installazione che i tecnici della Tim avevano terminato di mettere a punto soltanto poche ore prima (alle 12). Un tempo comunque sufficiente all’indagato per abbandonarsi ai brindisi e farsi trovare dalla polizia decisamente alticcio.

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