Rogo doloso, azienda in fiamme a Pavia di Udine
Le fiamme hanno distrutto quasi tutto il capannone: ad avvertire i vigili alcuni passanti

Lauzacco 29 Dicembre 2017 incendio gz Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Un incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, ha semidistrutto il capannone di un’azienda della Zona industriale di Pavia di Udine.
Incendio doloso in un'azienda a Pavia di Udine
L’allarme è scattato poco prima delle 22 di venerdì, 29 dicembre. A chiamare i vigili del fuoco sono stati alcuni automobilisti che hanno notato le fiamme da via Grado, la strada che da Udine porta verso Palmanova.
Sul posto, dal comando di via Popone, sono state inviate subito quattro squadre e altre due di volontari si sono aggiunte poco dopo. I pompieri hanno capito subito che la situazione poteva essere pericolosa perché non si sono trovati di fronte un solo focolaio ma due. Da qui il sospetto che si sia trattato di un incendio di natura dolosa.
Le fiamme si sono sprigionate quasi contemporaneamente nella zona degli uffici e in quella adibita a deposito di isolanti per l’edilizia sempre all’interno dello stesso capannone che in base ai primi riscontri sarebbe di proprietà della G.Z. trasformazione lamiere srl, un’azienda specializzata nella fornitura di carpenteria metallica di precisione, che lavora nel settore della subfornitura della lamiera ed è presente nella Ziu di Pavia dal 2002.
Il capannone si trova tra viale del Lavoro e via Grado che è stato anche chiuso al traffico dai carabinieri per consentire lo svolgimento delle operazioni di spegnimento dei vigili del fuoco. Il pronto intervento del 115 ha evitato il peggio, ma da una prima analisi i danni sarebbero comunque ingenti, nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro.
Dopo più di un’ora le fiamme sono state domate anche se soltanto nelle prossime ore verrà effettuato un controllo più approfondito sul capannone che potrebbe essere dichiarato inagibile. Quando i carabinieri sono entrati all’interno dello stabile dopo l’intervento dei pompieri hanno trovato delle scritte, ma non è chiaro se si tratti di una rivendicazione del presunto piromane o di un vandalismo non collegato all’incendio. Dell’accaduto è stato informato il magistrato di turno, il pubblico ministero Luca Olivotto che potrebbe decidere di mettere sotto sequestro il capannone.
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