Risparmio tradito: in Friuli con i titoli azzerati in fumo oltre 350 milioni

A tanto ammontano le perdite dei circa 15 mila azionisti di BpVi e Veneto Banca. Federconsumatori chiederà al Governo un fondo di garanzia per i beffati
Udine 24 Giugno 2017 BPV Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Udine 24 Giugno 2017 BPV Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

UDINE. La liquidazione della Popolare Vicenza e di Veneto Banca ha mandato in fumo 350 milioni di euro in azioni dei risparmiatori friulani. Ai quasi 1.500 soci che non hanno ricevuto alcuna offerta di transazione o non l’hanno accettata restano, ora, poche carte da giocare per ottenere un risarcimento: la prima è di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale, la seconda è di chiedere l’ammissione del proprio credito al soggetto che gestirà la “Bad Bank” dei due istituti di credito veneti. Ma se nel primo caso bisognerà attendere i rinvii a giudizio, nel secondo bisognerà capire quanta capienza, in termini di denaro, avrà quella “scatola” creata per contenere i crediti deteriorati. Insomma il percorso sarà lungo e tortuoso e il rischio di trovarsi con un pugno di mosche è molto elevato.

Bpvi, per Federconsumatori più di 1.400 friulani tagliati fuori dal fondo indigenti
Udine 07 maggio 2016.Assemblea federconsumatori presso il Palaindoor di Paderno..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone


Per questo motivo gli azionisti faranno sentire, prima di tutto, la loro voce nel corso di una mobilitazione organizzata da Federconsumatori davanti a Montecitorio. «Pretendiamo un incontro con il Premier Gentiloni e il ministro all’Economia Padoan per chiedere l’istituzione di un fondo che possa ristorare le perdite di queste persone», ha detto la presidente regionale dell’associazione dei consumatori, l’avvocato Barbara Puschiasis. «Ci hanno reso la vita complicata – ha sottolineato –, ma noi non vogliamo mollare e crediamo in questa battaglia».



In 700, sabato 24 giugno, hanno risposto alla chiamata a raccolta da parte della Federconsumatori al palazzetto dello sport di Paderno. Si sentono “traditi” i soci. C’è chi ha perso i risparmi di una vita, chi l’eredità dei genitori, chi ancora è stato indotto ad acquistare azioni, considerate “sicure”. «Non possiamo – ha detto Puschiasis che ha illustrato la vicenda insieme al responsabile locale dell’associazione Wanni Ferrari e all’esperto di finanza e assicurazione Gianni Zorzi –, ringraziare il Governo, l’Europa e la Bce.

Le istituzioni in questo difficile momento non sono state vicine ai cittadini. Le Popolari venete verranno di fatto regalate a Intesa Sanpaolo che ha dettato le sue condizioni prendendosi gli asset positivi e liberandosi, invece, degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati e quindi di eventuali contenziosi. Questo spacchettamento renderà di fatto impossibile i rimborsi. Bisogna allora salvaguardare il diritto di essere risarciti». «Non possiamo tollerare – ha proseguito tra gli applausi – che il nostro territorio che per anni è stato motore economico dell’Italia venga impoverito senza che il sistema di vigilanza si faccia carico delle proprie responsabilità e non metta un soldo per ristorare i cittadini che hanno perso il denaro. Non siamo un popolo di servitori e i responsabili devono pagare. Dobbiamo andare avanti in questa lotta e non abbassare la testa».

E se per i correntisti e gli obbligazionisti il passaggio a Intesa non sortirà alcun effetto negativo, come ha assicurato Zorzi, uno spiraglio di salvezza per i soci rimasti per ora a bocca asciutta potrebbe arrivare dalle prime decisioni dell’arbitro bancario Consob che nei giorni scorsi, emanando i provvedimenti, ha dato ragione agli azionisti. «Giocheremo queste carte – ha concluso Puschiasis – per far valere il diritto di risarcimento».
 

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