Rigoni Stern, l’avvocato sindaco parente del “Sergente nella neve”

E' stato scelto come difensore dopo che una vicina di casa di Giosuè aveva letto un libro di un medico legale vicentino che collabora con lui

A volte le coincidenze fortuite cambiano la vita. E forse sarà così anche per Giosuè Ruotolo, che si è affidato a un inedito asse legale da Nola a Vicenza nella delicata fase delle indagini preliminari. Oltre all’avvocato del foro di Nola Giuseppe Esposito, la scelta dell’indagato è caduta su Roberto Rigoni Stern, avvocato del foro di Vicenza.

Come mai? Per una coincidenza che ha dell’incredibile. Una vicina di casa dell’indagato, a Somma Vesuviana, aveva letto un libro dedicato all’analisi della scena del crimine scritto dal medico legale vicentino Andrea Galassi. Caso vuole che Galassi abbia lavorato come consulente proprio di Rigoni Stern in numerose occasioni. La signora ha contattato il medico legale, chiedendo consiglio. Ed è così che è sceso in campo a Pordenone il 43enne avvocato vicentino.

Sindaco di Asiago fresco di nomina (è stato eletto l’anno scorso), Roberto è lontano parente di Mario Rigoni Stern, l’indimenticabile autore del Sergente nella neve. «Mio nonno era cugino di secondo o terzo grado dello scrittore – racconta –, apparteniamo allo stesso ramo di famiglia». Laureato in giurisprudenza, ha coltivato la passione per la politica sin dal 1999, quando è stato eletto per la prima volta al consiglio comunale di Asiago, come capogruppo della civica “Viva Asiago”.

Dal 2004 è stato vicesindaco e assessore al turismo, alle attività ricettive, alla cultura, all’istruzione e al commercio. Fra gli incarichi di prestigio, è stato presidente del consorzio turistico “Asiago 7 Comuni”. La sua vera passione, però, è la musica: diplomato in organo e composizione organistica al Conservatorio di musica di Verona, si è specializzato in musica antica e al Verdi di Torino ha conseguito il diploma in prepolifonia.

Anche negli ambienti giudiziari il legale di Giosuè Ruotolo si è già fatto notare per i suoi brillanti risultati in casi molto spinosi. Fra gli altri, ha difeso Nicola Sapone (accusato di essere uno dei capi della setta delle Bestie di Satana) nell’inchiesta sulla morte di Doriano Molla, trovato impiccato nel dicembre del 2000 nel parco del Ticino: un procedimento che si è concluso con l’archiviazione.

E ancora ha ottenuto undici anni di sconto di pena (da 30 a 19 anni di carcere) in secondo grado per Jesus Maria Paredes, accusato di omicidio volontario dell’ex fidanzata con l’aggravante dello stalking (poi derubricata in semplici minacce).

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