Ricettazione, assolto l’ex sindaco Gratton

Cervignano: nella sua cassetta di sicurezza trovati reperti archeologici. Procedimento chiuso per prescrizione
Bonaventura Monfalcone-22.01.2015 Conferenza stampa reperti sequestrati-Museo nazionale-Aquileia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-22.01.2015 Conferenza stampa reperti sequestrati-Museo nazionale-Aquileia-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. Era stato indagato, due anni fa, per ricettazione. Dopo la rapina alla Cassa di Risparmio Fvg, in piazza Libertà, a Cervignano, verificatasi nel giugno del 2014, all’interno della sua cassetta di sicurezza ma anche nella sua abitazione erano stati trovati reperti archeologici di vario genere.

Il gip aveva emesso decreto penale di condanna nel maggio 2015. Alcide Gratton, ex sindaco di Cervignano, persona di spicco della politica cervignanese tra gli anni ’80 e ’90, al termine dell’udienza del 30 marzo scorso è stato assolto per prescrizione. Assieme a Gratton era stata indagata, per lo stesso tipo di reato, anche Arianna Simionato, pensionata, difesa dall’avvocato Federica Zambon e assolta con formula piena.

«È un dato di fatto – commenta il difensore di Gratton, l’avvocato Diego Modesti del foro di Udine – che i rapinatori del mio assistito hanno avuto sorte migliore: qualche anno di carcere a fronte di una vita, quella di Alcide Gratton, spesa quotidianamente per il prossimo e gettata ignobilmente nel discredito per un’indagine che ha fatto di una vittima quasi l’autore del crimine».

Gratton era stato indagato e imputato per ricettazione con l’accusa di aver acquistato o ricevuto da persone ignote vari reperti archeologici rinvenuti nella sua cassetta di sicurezza.

«La particolarità di questo caso – afferma l’avvocato Modesti – consiste nel fatto che il soggetto rapinato di effetti personali, dopo aver denunciato il crimine, è stato indagato e imputato».

Gratton, fin da subito, aveva assicurato di non aver rubato niente e di non aver mai acquistato nulla dai “tombaroli”. Tutti gli oggetti contenuti nella cassetta di sicurezza, aveva più volte ribadito l’ex sindaco, facevano parte dell’eredità della sua famiglia. Appartenevano al nonno paterno, che aveva un terreno ad Aquileia nel ’900.

Le testimonianze rese nel corso dell’istruttoria dibattimentale hanno confermato la tesi difensiva. Severino Alcide Gratton, come detto, è stato assolto. La formula assolutoria, richiesta in via subordinata dalla difesa, ha prosciolto Gratton per intervenuta prescrizione.

«La prescrizione attesta – afferma Modesti – l’enorme distanza temporale degli episodi contestati e avvalora le testimonianze rese in dibattimento». Gratton commenta la sentenza. «Ho assistito al mio processo – le sue parole –. I testimoni hanno confermato la mia tesi. Quanto in mio possesso era frutto di un’eredità tramandata dalla mia famiglia. Si chiude uno spiacevole episodio».

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