Riaperti gli uffici all’università, lauree in Medicina a porte chiuse

UDINE. L’università di Udine riapre gli uffici tecnici e amministrativi, ma non le aule studio e le sale convegni. A Medicina le lauree saranno fatte a porte chiuse, mentre gli altri dipartimento confermano le lezioni online già programmate.
L’attività didattica è sospesa fino a domenica come prevede l’ordinanza regionale firmata dal presidente Fedriga dopo aver accertato che 10 dei 12 contagiati dal coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono stati infettati a palazzo di Toppo Wassermann da un docente piemontese che ha partecipato al convegno sui Sistemi rurali gli scorsi 20 e 21 febbraio.
L’emergenza sta creando più di qualche problema nell’organizzazione dell’attività negli otto dipartimenti non a caso, ieri, i direttori, assieme al rettore Roberto Pinton, hanno trascorso la mattinata a riprogrammato tutti gli appuntamenti.
«Vi comunico – ha scritto in una nota indirizzata alla comunità accademica – che dal 3 all’8 marzo sono sospese tutte le attività didattiche a eccezione della didattica online già programmata. Non saranno, altresì, utilizzabili le aule studio e le biblioteche, mentre sarà possibile accedere ai servizi di segreteria e a tutti gli altri servizi destinati agli studenti attraverso modalità telematica e, solo per casi urgenti indifferibili, di persona previo appuntamento». Nello stesso periodo, si legge ancora nella nota, «sono, inoltre, sospese le attività seminariali e convegnistiche. Le attività tecnico amministrative riprenderanno regolarmente da domani (oggi ndr)».
I servizi agli studenti, sottolinea il rettore, sono tutti accessibili telematicamente e se devono recarsi di persona agli sportelli è importante che lo facciano uno alla volta senza creare assembramenti. Lo stop all’attività didattica sta creando difficoltà soprattutto al dipartimento di Medicina che si ritrova con 36 lauree programmate per questa settimana. «Le faremo – conferma il direttore Leonardo Sechi – a porte chiuse, con la commissione ridotta al minimo e senza familiari».
Molti studenti non possono posticipare la lauree, se lo facessero rischierebbero di mettere in dubbio le iscrizioni a dottorati, specializzazioni e all’esame di Stato. Anche il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale ha già programmato, tra domani e giovedì, 119 lauree, ma in questo caso «le discussioni saranno posticipate salvo esigenze particolari».
Solo in presenza di urgenze saranno discusse a porte chiuse. Il direttore, Andrea Zannini, con i suoi collaboratori, sta cercando di organizzare alcune le lezioni online entro la settimana. I direttori (Paolo Ceccon era collegato in videoconferenza perché avendo partecipato al convegno è in isolamento fino a giovedì) hanno valutato anche la possibilità di organizzare gli esami online visto che il decreto del Consiglio dei ministri autorizza l’attività didattica, comprensiva degli esami, a distanza.
«Si tratta di strumenti aggiuntivi e di emergenza» chiarisce il rettore ricordando che, al momento, partiranno solo le lezioni online già programmate. «Rispetto all’offerta complessiva – sottolinea – sarà poca cosa». In tutti gli spazi sono stati affissi le informazioni sui comportamenti da seguire, è in corso anche la distribuzione di dispensatori, saponi, gel e salviette monouso per l’igiene e pulizia della cute.
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