Revocata la licenza del centro scommesse per la seconda volta

L’Agenzia dei monopoli si è mossa dopo il verdetto del Tar. La Questura di Pordenone ha quindi messo i sigilli in largo San Giovanni

PORDENONE. Sulla vetrata e la porta d’ingresso dell’agenzia di scommesse Eurobet in Largo San Giovanni campeggiano nuovamente gli avvisi della Questura. «Licenza revocata ex articolo 9 e 10 del Tulps», si legge. In calce, la firma del questore Marco Odorisio e una data vergata a matita: 22 settembre. Della pratica si è occupato l’ufficio polizia amministrativa e sicurezza, che compare nell’intestazione.

È la seconda volta che l’attività chiude i battenti. Già il 5 marzo la Questura aveva disposto la revoca della licenza di esercizio, motivandola con l’accertamento, all’interno dei locali, della presenza di sei minorenni (trovati dalla polizia locale).

Il titolare aveva «dichiarato agli agenti accertatori che i giovani erano abituali frequentatori della sala scommesse, in quanto egli riteneva fossero maggiorenni», ha scritto il Tar nella sentenza con la quale il 17 luglio ha poi annullato la revoca, obiettando che mancava l’intervento da parte dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Spetta a tale ente la proposta di revoca dopo aver accertato le violazioni: ne bastano tre, anche non continuative, nell’arco di un triennio, per far scattare la sanzione accessoria della chiusura.

I giudici hanno peraltro ricordato nella sentenza come il centro scommesse fosse recidivo, essendo già incorso nella medesima violazione il 3 ottobre 2018 (all’epoca la sala era rimasta chiusa per 10 giorni) e come «il gestore non avesse effettuato alcuna verifica» sull’età dei sei ragazzi.

Stavolta si è mossa pure l’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato, ravvisando come fossero venuti meno i requisiti per la prosecuzione dell’attività. Dopo aver ricevuto la comunicazione dall’Agenzia, la Questura ha provveduto alla revoca della licenza di esercizio delle scommesse.

Gli articoli del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza citati nel provvedimento del questore sono il 9 e il 10. «Oltre le condizioni stabilite dalla legge, chiunque ottenga un’autorizzazione di polizia deve osservare le prescrizioni che l’autorità di pubblica sicurezza ritenga di imporgli nel pubblico interesse», recita il primo. «Le autorizzazioni di polizia possono essere revocate o sospese in qualsiasi momento, nel caso di abuso della persona autorizzata», dice il secondo.

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