Restivo: «Il mio rèportage con Branca, l’avvocato di Jackson»

Mai con le mani in mano. Si prende il primo aereo comodo sempre con una telecamerina in tasca, non piglia un grande spazio. Il reporter non si lascia fregare. Tanto più se a Rachele Restivo, la donna del Mistero tv con l’indole della cronista (per anni ha picchiato sui tasti nella redazione del Tg di La7) un’idea in testa le ronzava. Catturare al lazo un pezzo grosso. A dire il vero è stato il “pezzo grosso” a raggiungerla. Con l’insolita richiesta di farsi intervistare.
Sì, perché John Branca, ricchissimo avvocato dell’entertainment americano, nonché curatore unico del patrimonio di Michael Jackson, non aveva mai rivelato alcunché. Tantomeno agli squali della stampa. Ma, è c’è un ma. Il Branca, per un complesso giro di venti favorevoli, ha scoperto il talento mediatico di Rachele Restivo. Non gli è stato difficile trovare il suo sito dove, tra l’altro, giganteggia un servizio tv proprio su Jacko.
I potenti non hanno limiti. Una telefonata al collega italiano altrettanto glamour Leopoldo Lombardi e, oplà, gli arriva sulla scrivania il cellulare della signorina.
- E così l’ha chiamata?
«Certo, con richiesta specifica sul finire della chiacchierata. Farsi riprendere nella hall del celebre Mandalay Bay Resort di Las Vegas alla première di The one, il fantasmagorico show del “Cirque du Soleil” cucito addosso al genio di Michael. Dico sì e, mentre parlo, faccio la valigia».
- Questo signore, dunque, maneggia il patrimonio del defunto.
«Erano amici da decenni. Con la famiglia la pop star non aveva feeling. Col padre, soprattutto. E con i fratelli non ha mai legato davvero. Così John, il fedele uomo di una vita, ne raccolse l’eredità».
- E quindi?
«Branca cercò subito di tappare le molte falle dell’ultima gestione. Lo sanno tutti: il signore del foro è un top player in America, una sorta di semidio. E i soldi sono arrivati a pioggia in poco tempo. Ed è l’avvocato a staccare mensilmente gli assegni per gli altri Jackson e a far quadrare i conti di una fortuna. Adesso lo è per davvero».
- Si narrava di una morte fasulla. Non è che ha indagato...
«Nessun dubbio, i soliti falsi scoop».
- E tutti quei guai che passò da presunto pedofilo?
«Michael adorava i bimbi perché a lui fu impedito di esserlo. Il babbo lo ridusse a un burattino senza affetti, per questo creò Neverland. Recuperò da adulto l’infanzia perduta».
- Per caso mister Branca è italo americano?
«Eccome no, ha del sangue calabrese in corpo. E non è il solo. Al Pacino, Danny De Vito, Madonna, Lady Gaga... le top star mescolano la passione italiana alla professionalità statunitese. Un mixer bomba. Ah, dimenticavo. A fine intervista mi ha detto: “Vorrei che i miei figli la vedessero, così capiranno il mio orgoglio italiano”».
- Ci è arrivata una foto con lei e Al Pacino, belli stretti. Ganza la Restivo.
«Visto che c’ero mi sono fatta qualche seratina very nice. E, in una di queste, ovvero il gala per Wilde Salomé, chi ti becco? Il monumentale Al, regista e attore della pellicola prodotta da Barry Navidi. Timidissimo. L’avreste sospettato? Invece lo è. Gentile fin troppo, galante, un gentleman».
- Altra festa, altro giro. Quella galattica del 4 luglio...
«Ah be’, sa com’è il 4 luglio. Una baraonda in tutti gli States. L’assistente di Madonna ha messo in piedi un baraccone pazzesco invitando DiCaprio, Gibson, Norton, Crawford e mille altri. Si sanno divertire, questi».
- E adesso dov’è Rachele, se non siamo troppo ficcanaso?
«A Lignano, guardi. Un benessere. Ogni tanto il mio Friuli lo voglio proprio».
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