Razzie a raffica nei bar sul “tesoro” delle slot machine
Ogni notte almeno due locali presi di mira: il colpo è facile e frutta sempre qualche migliaio di euro
È la nuova frontiera della microcriminalità: rischio quasi inesistente, bottino assicurato, poche indagini per risalire ai colpevoli. Ed ecco che per i ladri l’assalto alle slot machine dei bar diventa un vero business, tanto che ogni notte si registrano almeno due furti a Udine e in provincia. Le bande in pochi secondi riescono a sfondare le porte di ingresso, a spaccare le macchinette e a impadronirsi di somme che vanno dai mille ai cinquemila euro. Cifre interessanti per i malviventi, soprattutto in confronto a ciò che fruttano le ben più pericolose rapine in banca: in media dai dieci ai ventimila euro. A subìre queste razzie continue sono i titolari dei bar, che alla riapertura del locale devono fare i conti con i danni provocati a porte, finestre e strutture in genere. Sperando di non aver lasciato ingenuamente in cassa qualche soldo, visto che i malviventi – una volta entrati nel bar – frugano dappertutto. Ma chi soffre i maggiori danni sono i noleggiatori degli apparecchi. In regione se ne contano almeno una trentina. Sono loro – più che i baristi – ad accusare perdite ingenti, visto che sono proprietari dei “videoslot” scassinati (ognuno dei quali ha un valore di circa 2.500 euro), così come delle apparecchiature cambiasoldi, regolarmente svuotate dai ladruncoli. «Quest’anno nei bar dei miei clienti ci sono stati tredici furti – spiega Bruno Moratti, titolare della ditta di noleggio “Biliardi Moratti” di San Daniele, che da anni opera nel settore – e posso purtroppo affermare che quest’anno non guadagnerò nulla. A causa di questi colpi, nel 2007 ci ho rimesso circa centomila euro». Da quando le “macchinette” consentono di vincere denaro contante, la gente si è appassionata: nei bar sono sempre più numerose e anche la piccola malavita si è organizzata. Basta informarsi un po’ per sapere che i “videoslot” contengono sempre una “cassetta” (detta hopper) contenente almeno 4-500 euro che i titolari dei bar non possono svuotare. Si tratta del “fondo” che serve per pagare le vincite dei clienti. Soltanto i noleggiatori possono aprirla e ritirare il denaro. E ciò avviene in media una volta ogni 15 giorni. Quasi tutti i bar, poi, si sono dotati di un cambiamonete che può contenere anche 4 mila euro. Ecco gli obiettivi dei ladri, che sfondano con facilità le slot machine e scassinano altrettanto rapidamente i cambiamonete. Anche se il locale pubblico si è dotato di un antifurto, prima che qualcuno possa intervenire il colpo è fatto e concluso. E i ladri scappati. «Purtroppo è praticamente impossibile avere copertura assicurativa – aggiunge Moratti – dato che ci vengono chieste condizioni quasi impossibile da garantire, come la presenza nei bar di porta blindata, telecamera e collegamento diretto di un allarme con le forze dell’ordine. E poi, dopo i primi furti, dicono che non ci vogliono più assicurare. È un vero disastro. Siamo disorientati».
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