Rave party nei Magredi con un migliaio di giovani, oltre 300 identificati
Il raduto illegale nella notte di sabato nel comune di Vivaro. All’alba l’intervento delle forze dell’ordine su segnalazione dei residenti

Sono proseguite fino a sera le operazioni di controllo per il rave party andato in scena sabato notte nei Magredi di Vivaro, interrotto intorno alle 8 del mattino da carabinieri e polizia. Sono circa 300 le persone identificate su oltre un migliaio di presenti. L’età media si aggira intorno ai 25 anni, ma tra questi erano presenti anche minorenni. Rinvenuti e sequestrati alcuni quantitativi di sostanza stupefacente.
L’attività ha visto in campo un ampio dispiego di militari dell’Arma intervenuti da diverse stazioni della provincia di Pordenone, che hanno lavorato fino alle prime luci della sera di domenica per identificare gli ultimi festanti che risalivano dalla zona del raduno. Sul posto anche i poliziotti della squadra mobile. A dare impulso all’attività e far scattare gli accertamenti è stata una segnalazione di alcuni residenti, che alle 7.30 di domenica mattina, sentendo ancora musica ad alto volume dalla sera prima, hanno avvertito le forze dell’ordine. Le domande su da dove provenisse quella musica sono rimbalzalte anche sui social, dove più di qualcuno ha provato ad affidarsi alle comunità virtuali dei gruppi locali per saperne di più.

L’area interessata è quella di Casa Zoppa, un rudere abbandonato situato nella zona militare del poligono del Cellina. Dalla strada che da San Quirino porta all’abitato di Vivaro, imboccando una laterale sulla destra, una sterrata di quasi 5 chilometri conduce al luogo della festa. «Si tratta di una zona interdetta ai mezzi a motore – spiega il vicesindaco di Vivaro Alessandro Ferluga – nonostante questo però sono arrivati lì con auto e camper, lasciando poi bottiglie e altri rifiuti, che ora dovranno essere rimossi e tutta l’area ripulita. È un onere per una cosa che non andrebbe fatta. Oltre a essere area militare, i Magredi sono zona di protezione speciale e area Sic (sito di interesse comunitario)» ha continuato Ferluga, spiegando come «non è la prima volta che questo accade».
Un episodio simile era già successo più di dieci anni fa. Quella volta, agosto 2012, il rave party si era concluso con un arresto per detenzione di sostanze stupefacenti e 57 persone identificate. Nella giornata di domenica sono stati due i posti di blocco attivati dai carabinieri per procedere alle identificazioni. Diversi infatti sono i punti di “fuga” dall’area dei Magredi, da cui alcuni partecipanti sono riusciti a tagliare la corda prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Non è escluso che qualche temerario abbia deciso di sfidare la notte per uscire allo scoperto solo questa mattina. L’attività investigativa, di cui è stata incaricata la Questura, si muove però anche su materiale fotografico, oltre che su identificazioni e testimonianze, che aiuteranno nel tentativo di chiudere il cerchio dell’indagine.
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