Rallenta l'infezione del Covid: la terapia dell’ozono è senza effetti collaterali e poco costosa. E ora c’è la pubblicazione

UDINE. L’ozonoterapia rallenta gli effetti dell’infezione provocata da Sars-Cov2. È una terapia poco costosa e non provoca effetti collaterali. Il risultato ottenuto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine dall’equipe medica guidata dal direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione dell’Azienda sanitaria universitaria “Friuli centrale”, Amato De Monte, e dall’infettivologo e direttore della clinica di Malattie infettive, Carlo Tascini, da qualche giorno è a disposizione della comunità scientifica.
La rivista internazionale edita da Springer “Internal and Emergency Medicine”, ha pubblicato l’articolo firmato da Carlo Tascini, Giovanni Sermann, Alberto Pagotto, Emanuela Sozio, Chiara De Carlo, Alessandro Giacinta, Francesco Sbrana, Andrea Ripoli, Nadia Castaldo, Maria Merelli, Barbara Cadeo, Cristiana Macor e Amato De Monte, che riassume il percorso seguito lo scorso aprile a Udine, quando De Monte e Tascini, di fronte alla pandemia, hanno iniziato a fare squadra e a mettere a frutto le loro conoscenze. Seguiti da altri ospedali italiani.
La pubblicazione
Si tratta della prima pubblicazione scientifica sull’ozonoterapia sperimentata su una trentina di pazienti con sintomi importanti. Parallelamente altri 30 sono stati trattati con gli antivirali a disposizione allora. «La comparazione dei risultati conferma che l’ozonoterapia riduce la durata e l’intensità dei sintomi». Tascini parte da questo dato di fatto per ricordare che il 53% dei pazienti, alcuni già ventilati, sottoposti all’ozonoterapia ha registrato significativi miglioramenti.
Nella cura tradizionale, invece, la percentuale si è fermata al 33 per cento. Tant’è che anche i dati ottenuti con la somministrazione del Remdesivir, il farmaco anti Ebola in corso di sperimentazione in regione, «non sono molti distanti da quelli ottenuti con l’ozonoterapia». Tascini ha già avuto modo di chiarire che il Remdesivir, il primo farmaco antivirale ad aver ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia europea del farmaco, si è dimostrato efficace nella prima fase della malattia e quindi nella riduzione dei sintomi senza impattare, però, sulla riduzione della mortalità». Il risultato fa ben sperare, ma per sdoganare a tutti gli effetti il trattamento bisognerà attendere la conclusione dello studio randomizzato autorizzato dal Comitato etico regionale.
Il Comitato etico
Il Comitato etico regionale ha autorizzato l’equipe guidata da De Monte e Tascini a testare il trattamento su 100 pazienti individuati attraverso un software che decide chi sottoporre a un trattamento e chi all’altro: metà con una terapia antivirale standard e l’altra metà con antivirali associati a trattamento con ozonoterapia sistemica. Lo studio randomizzato è stato completato, gli studiosi stanno recuperando i dati per confrontare i risultati con quelli ottenuti attraverso lo studio retrospettivo.
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La procedura
Il trattamento dei pazienti Covid con l’ozono non richiede particolari investimenti e non provoca effetti collaterali nel caso in cui la cura non dovesse funzionare. La procedura è semplice: si prelevano 200 millilitri di sangue dal paziente, li si fa interagire per una decina di minuti con l’ozono e poi li si reiniettano. L’infusione si ripete per tre o quattro volte al massimo. Lo studio conferma che se applicata su persone non ancora intubate, l’infusione contribuisce a potenziare la risposta dell’organismo all’infezione in atto, rallentando l’infiammazione e riducendo i danni ai polmoni.
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