«Quando li ho soccorsi la piccola era agonizzante»

Un testimone è subito intervenuto: «Ma il cuore della mamma non batteva più». Il conducente della Mercedes sotto shock: «Quell’auto me la sono trovata davanti»
FOTO MISSINATO - INCIDENTE MORTALE VIA NUOVA DI CORVA
FOTO MISSINATO - INCIDENTE MORTALE VIA NUOVA DI CORVA

PORDENONE. «Ho sentito un boato, mi sono girato e ho visto una macchina di traverso sulla strada. Un minuto dopo ho assistito a una scena agghiacciante».

Inizia così il drammatico racconto di Rudy Pasquato, pordenonese, primo soccorritore e testimone oculare del terribile incidente stradale, costato la vita a una bimba di un anno e alla mamma, appena ventiquattrenne.

L’uomo abita nei paraggi e stava rincasando assieme al figlio. Si trovava fermo all’incrocio tra via Achille Grandi e via Nuova di Corva. In quell’istante si è verificato lo scontro mortale.

«Mi sono immediatamente girato verso la zona da cui proveniva il rumore – spiega Pasquato – e sono corso sul posto. Sono sceso dall’auto, ho visto la Fiat Punto e nell’abitacolo non c’era nessuno: i tre occupanti dell’auto erano tutti stati sbalzati sull’asfalto dalla parte opposta. La più vicina era la ragazza: mi sono avvicinato e ho subito cercato di sentire se c’era battito cardiaco. Purtroppo no. Mi sono diretto verso la bambina, che si trovava a una trentina di metri dalla donna. Era agonizzante. Aveva gli occhi aperti e perdeva sangue dalla testa, respirava in modo affannoso».

In quello è arrivata anche un’operatrice socio-sanitaria che si trovava da quelle parti: «Le ho detto – racconta ancora il testimone – di coprire la piccola. Poi sono corso dall’uomo, che era ancora più lontano, a circa 20 metri dalla figlioletta, dov’era finito l’assale posteriore della Punto. Lui aveva un battito che mi è parso regolare, respirava. Poco dopo ha cominciato a muoversi: si è capito subito che era il meno grave. Ho immediatamente chiamato il 118 e mi sono assicurato che allertasse forze dell’ordine e vigili del fuoco. Sono arrivati tutti prestissimo, ma purtroppo per la giovane non c’era nulla da fare. Ho sperato con tutto il cuore che la bimba ce la facesse. Che tragedia immane».

Intuibile, in qualche modo, la dinamica del disastro: «Sono andato anche dal conducente della Mercedes – dice Pasquato – che era scioccato e continuava a dire: “Quella macchina me la sono trovata davanti”». Probabilmente la Punto ha invaso la corsia opposta, l’urto è stato violentissimo, l’utilitaria ha perso il retrotreno, ha sbattuto sul cordolo, è rimbalzata a 50 metri dal luogo dello schianto. Risultato fatale per due dei tre occupanti .

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