Quando la generosità va contro l’ingratitudine e l’indifferenza

Aiutare è un regalo non un prestito. La gioia di vivere e la pazienza contro il rischio di inaridimento

Molto spesso gli amici mi chiedono dei favori, come prestare libri, studiare insieme perchè sono abbastanza brava, o dare una mano in qualche situazione difficile, e io sono sempre pronta a rispondere. Aiutare gli altri mi piace e mi sembra una cosa giusta, ma poi, quando a chiedere qualcosa sono io, non c'è nessuno pronto a darmi una mano. Questa cosa mi fa soffrire tantissimo, perché non penso di meritare che mi facciano questo. Giorni fa ho chiesto ad una mia amica di accompagnarmi a comprare un regalo per mia mamma. Avevo bisogno del suo consiglio, ma lei mi ha detto che non aveva voglia di uscire perché c'era pioggia. Io sono uscita tante volte con lei anche se non avevo voglia, soltanto perché me lo chiedeva! Tutti mi dicono che sono stupida, che mi faccio sempre fregare e che dovrei smettere di aiutare tutti. Hanno ragione, ma non riesco a cambiare. Non so cosa pensare, oltre che la gente non è buona e pensa solo a se stessa.

Quando decidiamo di aiutare qualcuno, compiamo un atto di generosità, in quanto doniamo qualcosa, sia questo attenzione, tempo, pazienza o fatica. Facciamo un regalo, non un prestito o una vendita. Se davvero a spingerti è il desiderio di dare una mano, allora la ricompensa sarà il vedere la persona aiutata stare meglio. Basta. Aspettarti di ricevere tanto quanto hai dato è naturale, ma te lo sconsiglio, se non vuoi soffrire. Ognuno vive nel proprio mondo, purtroppo, e la mancanza di riconoscenza nasce dall'egoismo e dalla maleducazione, sì, ma soprattutto dalla distrazione. La gran parte delle volte negli altri non c'è la cattiveria di lasciarti nei tuoi problemi, bensì l'incapacità di percepire il tuo malessere e di interessarsene.

Tu ci riesci, hai una dote in più che ti rende migliore, quindi non vedo perché ti dicano stupida, né perché tu debba affliggerti. Oggi purtroppo la generosità è vista come una debolezza e ci si preoccupa di mostrarsi forti e superiori, piuttosto che buoni, ma attenzione. Chi non è capace di dare chiude l'esistenza nello spazio limitato del proprio "io" e pian piano finirà con l'inaridire, come una pianta senza acqua. Quell'atteggiamento è un difetto e non è il caso, per rancore o per delusione, di imitarlo. Perché fare un passo indietro? Tieni da conto la tua dote, invece. Aiuta chi merita e se ti scontri con l'ingratitudine… pazienza. Tu brilli e non devi smettere di farlo. Agli altri lascia la soddisfazione di restare a casa "perché c'è pioggia": un po' magra, non ti pare? In bocca al lupo!

Claudia Sfilli

sfilli@alice.it

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto