Quando la bellezza di Erma pacificò la città: il Covid si è preso anche Miss Gorizia 1949

Nel Secondo dopo guerra la diciottenne Zuleger vinse il concorso di bellezza mettendo d’accordo italiani e sloveni  

GORIZIA. Erna Zuleger nel 1949 venne eletta Miss Gorizia. L’allora diciottenne di passaporto austriaco fu scelta per la sua bellezza, ma anche perché non apparteneva né alla comunità italiana, né a quella slovena. Le sue origini permettevano di superare le profonde divisioni politiche che nel Secondo dopoguerra, tanto in città, quanto nella Venezia Giulia, erano fortissime.

Allora le ferite del confine orientale, in un territorio goriziano in bilico fra Italia e Jugoslavia, rendevano il clima ancora più infuocato e perfino il fatto che, l’anno prima, a trionfare nel concorso nazionale di Miss Italia era stata la triestina Fulvia Franco, considerata simbolo di italianità, era stato motivo di polemiche e divisioni.

Figlia del commerciante austriaco di metalli Hans Zuleger e della friulana di madre slovena Luigia Zorzut, Erna riassumeva in sé i tratti multiculturali del territorio goriziano e la complessità di queste terre. Durante la guerra, infatti, se il fratello Herbert fu ufficiale della Luftwaffe in Russia, i cugini di parte slovena furono, invece, partigiani in montagna e tra loro, uno – Stojan Terpin –, fu anche fucilato a Cividale nel dicembre del 1944.

Erna Zuleger si è spenta nei giorni scorsi all’ospedale di Gorizia dove era stata ricoverata per una polmonite causata dal Covid-19. Aveva 90 anni e fino a pochi giorni prima è stata autonoma e indipendente. A ripercorrerne la storia è il figlio Herbert Moore. «Nelle ore surriscaldate che precedettero la sfilata nella sala dell’Ugg, qualcuno, equidistante tra le due comunità, fece il nome di una bella diciottenne presente in sala dal nome e cognome chiaramente austriaco e quindi neutrale che venne così iscritta d’ufficio al concorso», ricorda.

La decisione si rivelò provvidenziale. Tutto avvenne in pochi minuti. Erna fu inaspettatamente condotta sul palco nello stupore della stessa e nel disappunto del fratello maggiore Herbert che però, trovandosi nella parte opposta della gremita sala, non poté impedirne la partecipazione. In men che non si dica l’incantevole Erna risultò subito la più bella e fu eletta Miss Gorizia in un clima tornato rilassato e gioioso.

«L’elezione di una bellezza cittadina di origine tedesca con passaporto austriaco rasserenò gli animi in un momento tanto delicato: gli sloveni goriziani furono contenti della riaffermazione de facto della multiculturalità cittadina e gli italiani, sapendo che il regolamento che prevedeva la cittadinanza italiana delle candidate, poterono consolarsi portando alla successiva selezione la seconda classificata, italiana, essendo mia madre esclusa in quanto straniera».

La multiculturalità fu il filo rosso della vita di Erna. Si sposò a Salisburgo con l’architetto americano William Carroll Moore, conosciuto a Monaco di Baviera nel 1961 in occasione di un corso di perfezionamento per interpreti, e grazie alla sua conoscenza delle lingue lavorò per le Pro loco di Lignano Sabbiadoro, di Tolmezzo e di Gorizia, ma anche come segretaria di direzione e interprete per la Caldaie Adani di Lucinico e Savogna e per la Lavelli inox Baggio di Gradisca.

Oltre al figlio Herbert, lascia i nipoti Karrie, Demi, Timothy e Leon e la sorella Hildegard (“Cicci”) e numerosi nipoti e pronipoti sparsi tra Trieste Friuli, Lombardia e Svizzera.

Il funerale è ancora da fissare, ma è probabile che si terrà mercoledì nella chiesa del Sacro Cuore.

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