Pubblica per vendetta i video hard con l’amante

La “vittima-protagonista” delle performance cambiata di ruolo in azienda Le indagini, dopo la denuncia, concentrate su un ex consigliere comunale

AZZANO DECIMO.

Avevano creato scandalo. Ma soprattutto erano sembrati una forma di “killeraggio” mediatico davvero difficile da sopportare per la vittima, svergognata su internet e malapostrofata su quei link scabrosi che rimandavano, appunto, a filmati molto espliciti. Ora però c’è un indagato per quei video che hanno rovinato, si spera non per sempre, la reputazione di una donna conosciuta nell’hinterland Azzanese per la sua attività lavorativa e che, a seguito di questo scandalo, pare sia stata trasferita in un settore diverso da quello che include i contatti con il pubblico.

L’asse dello scandalo comprende le province di Venezia (dove la donna è nata), l’Azzanese, visto che lavora per una società con sedi nel Friuli occidentale e nel Veneto, ed anche l’area Trevigiana. L’indagato in passato è stato consigliere comunale in un piccolo paese della Sinistra Piave. Ora pare sia “sparito”.

I video comparsi su internet mostravano, in atteggiamenti inequivocabili, una normalissima impiegata under 40enne. La vicenda aveva creato molto scalpore soprattutto in una città della Marca non lontana dalla località di residenza della giovane, nell’Opitergino, proprio perché si sapeva che di quelle zone era originario l’amante, oggi accusato della messa in onda dei video. Un uomo che frequentava lo stesso ambiente lavorativo della giovane e che ha intessuto col tempo rapporti di fiducia con molte persone della provincia di Pordenone che a lui si rivolgevano.

Ignoti i motivi che hanno portato l’autore al “postaggio” dei filmati. Una mano agli inquirenti, per l’indagine, l’hanno data gli internauti che sotto i filmati scabrosi scrivevano divertiti commenti sulle prestazioni dei due. I video, fatto ancora più grave, rendevano riconoscibilissimo il volto della donna, diventata così l’unica vittima di una situazione che probabilmente è sfuggita di mano.

Forse è stata una vendetta per motivi inerenti la sfera lavorativa, o forse la causa è la fine di un rapporto basato soltanto sulla passione. Tutto questo ha scatenato le chiacchiere di tre province, Treviso, Pordenone e Venezia, dove la giovane è conosciuta per i contatti con la clientela inerenti la sua sfera lavorativa. Contatti che in questi giorni pare siano stati sospesi (la donna comunque continua a lavorare per lo stesso ente privato). Per accedere ai video bastava conoscere il nome e il cognome della vittima e inserirlo in un motore di ricerca. Nelle province di “Signore e signori” tutto questo ha destato sì scandalo, ma soprattutto curiosità e umana comprensione per la donna presa di mira.

Ora i video non ci sono più. Ai curiosi della rete non resta che arrabattarsi alla ricerca di altri video, mentre l’autore verrà perseguito ai termini di legge. L’indagine, secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, sarebbe infatti a buon punto. Una volta individuato il colpevole, potrebbe finire rinviato a giudizio.

Anche i carabinieri del Pordenonese e del Veneziano sono a conoscenza della situazione; ma la donna, aiutata dal marito che la sta proteggendo in questo periodo, si è rivolta a una tenenza veneta non lontano dalla sua residenza e dalle sedi della società per cui lavora.

Rosario Padovano

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