In cento alla protesta contro la chiusura della Rsa di Roveredo in Piano: «Non siamo numeri»
Il presidio davanti alla sede dall’Asfo a Pordenone per dire no alla chiusura prevista per il 31 luglio. Trenta lavoratori rischiano il posto. Presente anche il sindaco di Roveredo Paolo Nadal: «Massima solidarietà al personale»

Un centinaio di persone fra lavoratori, simpatizzanti, sigle sindacali, rappresentanze politiche hanno partecipato nella mattina del 14 luglio in piazzetta del Portello a Pordenone al presidio statico contro la chiusura della RSA Roveredo in Piano, prevista per il 31 luglio.
Trenta lavoratori temono di perdere il loro posto di lavoro. «Non siamo numeri, vogliamo lavoro dignità e futuro» uno dei cartelli esibiti dai dipendenti della cooperativa che gestisce la struttura. Dai manifestanti si è levata la voce: «chiediamo un ripensamento della chiusura e l’apertura di un tavolo di confronto»
Il sindaco Paolo Nadal
A portare il suo sostegno ai lavoratori anche il sindaco di Roveredo in Piano, Paolo Nadal: «Massima solidarietà ai lavoratori, noi stiamo lavorando perché la struttura possa continuare a lavorare nel rispetto della normativa vigente».
Il primo cittadino, a tal proposito, è reduce da un incontro con l’Assessore regionale alla Saluta, Riccardo Riccardi. «C’è poco tempo, in settimana dobbiamo trovare una soluzione», ha concluso Nadal.
Le difficoltà dei lavoratori
A protestare davanti la sede dell’Asfo anche tanti lavoratori e rappresentanti sindacali. Tra questi c’è il coordinatore infermieristico Vasile Coroian, che ha sottolineato l’importanza del servizio per la comunità, chiedendo chiarezza sul destino della Rsa: «Se si è deciso per la chiusura, almeno ce lo comunicassero in forma scritta, e non a voce come accaduto finora».
Uno stop che metterebbe in crisi le famiglie del personale. «Se non cambia nulla io dal 31 luglio rimarrei a casa, e la mia famiglia si troverebbe in difficoltà: la situazione è molto grave», spiega Stefania Tramontin.
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