Protesta al parco delle Risorgive «Alberi tagliati anche se sani»

Hanno impressionato i visitatori del parco delle Risorgive di Codroipo recenti vistosi tagli di piante, alcune delle quali apparentemente sane. Un cartello avverte che sono in corso lavori di manutenzione, ma come accade spesso la gente vuole vederci chiaro. Ha subito mandato un quesito via e-mail al servizio forestale della Regione, cui compete la gestione del parco, Ermanno Furlanis, dell’Osservatorio civico codroipese, comitato che già si batté contro il taglio dei tigli in via Friuli.
Furlanis ha chiesto preoccupato come mai siano state eliminate piante dall’aspetto sano e invece non altre in cattive condizioni, mezze disseccate o invase dall’edera. La richiesta di chiarimento riguarda anche la destinazione del legname, visto che il cartello riferisce essere in corso l’utilizzazione delle masse verdi, infine se gli alberi tagliati verranno sostituiti con nuove piantumazioni. «Ad alcune di queste piante ero affezionato – afferma Furlanis –: adesso il parco è desolato, quasi una ceppaia».
La protesta è rimbalzata sui social, dove diversi frequentatori del parco lamentano inoltre la presenza di zecche e invocano una disinfestazione. «I pesticidi lasciano il tempo che trovano ed è troppo poco uno sfalcio d’erba all’anno – commenta l’assessore del Comune di Codroipo Graziano Ganzit, di cui è noto l’interesse per l’ambiente –: le macchine lasciano troppo residuo a terra, con la formazione di un ambiente caldo-umido dove le zecche proliferano, e il cotico infeltrito è il posto ideale per incubare le uova. È legge di natura che le zecche servano per selezionare gli individui deboli nel selvatico. Visto che il posto è frequentato, bisognerebbe ripristinare il cotico erboso in modo che l’aria e la luce penetrino fino al terreno. Ho proposto, ma senza riscontro, di far entrare un paio di volte all’anno un gregge di pecore, metodo efficace e a costo zero». Per ora, quindi, chi vuole passeggiare deve dotarsi di calzature adatte e porre attenzione a dove si siede. Quanto al taglio delle piante, l’esponente della giunta Marchetti informa di «interventi in corso da parte degli enti competenti per il rifacimento della fognatura, che attraversa il parco ma con tubature ormai intasate dalle radici. Un lavoro di una certa complessità, perché le condutture dovranno passare sotto la roggia e il Corno per raggiungere il depuratore del Belvedere».
Da qui la necessità di fare spazio al cantiere. «Inoltre i visitatori devono essere messi in sicurezza rispetto alla vegetazione d’alto fusto che, essendo la zona umida, crescono in fretta e hanno radici poco stabili».
Ganzit sta seguendo pure il progetto per dotare l’area pic-nic di una fontanella, da tempo richiesta dai visitatori, numerosi in ogni stagione. Il progetto è collegato a quello, progettato dal professionista incaricato dal Comune, Marco Stampetta, degli orti urbani e dell’area sgambamento cani, da collocare su un terreno privato a confine con il parco. Oltre alle risorse per l’acquisto del sito, servono 100 mila euro per recinti e altro: si vedrà con i prossimi bilanci. —
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