Proposte hard in studio Condannato il mago Aleff

La sentenza della Cassazione nei confronti di “mago Aleff”, al secolo Franco Friuli, è arrivata a nove anni dall’avvio delle indagini nei suoi confronti.
Ed è una sentenza di condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa, oltre alle spese legali e processuali e a un risarcimento di 6 mila euro.
A far scattare le indagini della polizia furono le dichiarazioni di una segretaria di Franco Friuli, che nel settembre 2004 si presentò in Questura. La donna raccontò una serie di fatti, affermando di essere stata molestata dal suo datore di lavoro, appunto il mago. Scattarono così perquisizioni sia nello studio di via Mels, sia nella sua abitazione a Povoletto. I pm Maria Grazia Zaina e Matteo Tripani, che hanno coordinato l’inchiesta seguendo due filoni paralleli, hanno ritenuto credibili i racconti dell’ex segretaria, raccogliendo le testimonianze rese da altre tre ex dipendenti. Secondo la Procura, Friuli avrebbe abusato del suo ruolo di datore di lavoro, costringendo una segretaria a subire avances in forza della propria posizione di datore di lavoro, avrebbe indotto le impiegate ad avere rapporti sessuali a pagamento con facoltosi clienti, nei suoi confronti sarebbe anche scattata l'accusa di ingiuria, in relazione ad alcune frasi offensive che sarebbero state rivolte a una delle ragazze. C’erano poi due ipotesi di tentata estorsione nei confronti di un’altra collega.
E così, dinanzi al collegio giudicante del tribunale di Udine (presidente Pier Valerio Reinotti a latere Carla Missera e Roberto Venditti) il pm Claudia Danelon aveva chiesto una pena a 6 anni e 4 mesi per le ipotesi di reato di violenza sessuale, ingiuria, tentata estorsione e induzione alla prostituzione.
Il primo grado si era concluso con una condanna a 4 anni e 12 mila euro di risarcimento riconoscendo Friuli colpevole di tutti i reati contestati tranne quello relativo alla tentata estorsione a una delle segretarie. Il procedimento era proseguito alla Corte d’Appello, cui gli avvocati della difesa Federico Plaino e Albano Foschi avevano deciso di ricorrere. Il collegio giudicante presieduto da Fabrizio Rigo aveva riformato la sentenza, condannando Friuli a un anno e 6 mesi.
Friuli ha però deciso di impugnare la sentenza di secondo grado e di andare in Cassazione, assistito dall’avvocato difensore Maurizio Giannone del foro di Roma.
Un responso, quello della Cassazione, che ha confermato la sentenza del secondo grado. Per il reato di ingiurie è scattato il non luogo a procedere in quanto il reato è risultato prescritto, Friuli è stato inoltre assolto dalle accuse di violenza sessuale, ma è stato riconosciuto colpevole delle accuse di induzione alla prostituzione e ai rapporti sessuali aggravate dai rapporti lavorativi.
«Per la mia assistita – ha commentato l’avvocato Federica Donda, legale dell’ex impiegata che si è costituita parte civile - sono stati anni difficili dal punto di vista emotivo ed economico. Quanto alla sentenza – aggiunge – anche se è possibile l’applicazione dell’indulto, siamo soddisfatti, perlomeno la verità è venuta a galla».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto